mercoledì 7 giugno 2017

Evil Twin Even More Jesus

Facciamo qualche passo indietro tornano allo scorso settembre quando ho stappato la I Love You With My Stout, una tra le cinquanta imperial stout/porter che la beerfirm danese-americana Evil Twin ha prodotto dal 2010. Cinquanta birre figliastre di quattro “madri”, se mi passate il termine (Even More Jesus, Imperial Biscotti Break, Soft Dookie e Imperial Doughnut Break) delle quali costituiscono leggere varianti che si differenziano per l’aggiunta di ingredienti più o meno strani o per un diverso invecchiamento in botte. 
Jeppe Jarnit-Bjergsø,  “gemello cattivo” (Evil Twin) di Mikkel Borg Bjergsø, aveva dichiarato sull’etichetta della I Love You With My Stout di “aver copiato una propria birra” la  Even More Jesus. Incalzato dalle domande di qualche cliente americano, aveva poi spiegato che le due birre erano “simili ma diverse”. La Even More Jesus aveva avuto buon successo e si era pensato di produrla in quantità maggiori spostandosi dal birrificio Westbrook a quello più grande della Two Roads: l’adattamento della ricetta ai nuovi impianti non restituì tuttavia la stessa identica birra e si optò quindi per commercializzarla con un nome diverso. Per ricapitolare, Even More Jesus (11,54% ABV) è prodotta alla Westbrook in formato 65 cl.; I Love You With My Stout (12%) è prodotta alla Two Roads Brewing Company nel formato 35.5 cl e in maggiori quantità. L’etichetta dalla Even More Jesus spiega: “è successo qualche volta che una birra molto apprezzata si trasformasse da mortale a divinità. Per fare ciò di solito la ricetta deve prevedere un corpo denso, un colore nero, stupefacenti aromi di cioccolato, caffè, frutta e zucchero muscovado; dev’essere disponibile in quantità limitata e, cosa più importante di tutte, deve avere il sapore della rarità!”.

La birra.
Debutta a marzo 2012 questa potente imperial stout che si presenta nera e con un piccolo cappello di schiuma nocciola, cremosa ma poco persistente. L’aroma è goloso e ben bilanciato tra il dolce di fruit cake, liquirizia, zucchero candito, biscotto e caffè, tostature, cioccolato fondente. Il meglio arriva comunque al palato con un mouthfeel perfetto, quello che personalmente vorrei sempre trovare in una imperial stout: densa e viscosa, corpo pieno e poche bollicine,  ogni sorso un’avvolgente e morbida carezza. La Even More Jesus è dolce e ricca di caramello, uvetta, liquirizia, fruit cake e solo nel finale si fa progressivamente sentire l’amaro di caffè, cioccolato e tostato; l’alcool (12%) si fa sentire senza bruciare rendendo la bevuta potente e calda, intensa. Non c’è invero molta complessità, l’aroma appare un po’ sottotono ma in bocca il livello sale rapidamente grazie ad un’eccellente sensazione tattile; una birra dessert che non raggiunge estremi artificiosi e si lascia sorseggiare con soddisfazione, senza grosse difficoltà e, soprattutto, senza quella noia che a volte fanno nascere in me alcune birre del “gemello cattivo”.  Sicuramente migliore per pulizia e finezza della sua sorella I Love You With My Stout, la quale ripropone un canovaccio molto simile ma un po’ meno convincente: la differenza di prezzo (al litro) tra le due birre non mi pare comunque giustificata. 
Formato: 65 cl., alc. 12%, lotto e scadenza non riportati, prezzo indicativo 15.00-18.00 Euro (beershop)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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