sabato 30 gennaio 2016

Het Kapittel Watou Prior

Ci sono fonti discordanti sulla data di nascita di quella che per lungo tempo è stata "l'ammiraglia" del birrificio Van Eecke, presentatovi in questa occasione; c'è chi sostiene sia nata nel 1962, chi nel 1948 per "competere" con le vicine birre di St. Sixtus/Westvleteren, che in quel periodo erano appena state "appaltate" alla vicina St. Bernardus. Il fatto che si tratta di una gamma di birre dedicate al "capitolo", il luogo del monastero in cui si riunivano l'abate ed il priore, fa forse propendere per quest'ultima ipotesi; l'unica certezza è che sia opera del birraio Jan Van Gysegem (1931-2003) a quel tempo alle dipendenze di Albert Van Eecke. 
Ci troviamo nelle Fiandre Occidentali del Belgio, vicino al confine francese, una regione famosa per la coltivazione del luppolo (Poperinge) e per le robuste Dark Strong Ales che vengono prodotte in un raggio di soli venti chilometri. E' qui che nascono alcune delle migliori rappresentanti (al mondo!) di questo stile, le Westvleteren 8 e 12,  le St. Bernardus, le Kapittel di Van Eecke e, in tempi più recenti, quelle di De Struise.  
La Kapittel Prior (9%) è stata poi "sorpassata" dalla leggermente più alcolica Abt (10%): pare che in principio la Prior avesse un carattere particolarmente vivace ed "esplosivo" che si manifestava alla strappatura e che le fece guadagnare l'appellativo di "birra-champagne". Aveva anche una marcata acidità che la rendeva simile, per darvi un paragone più recente, alla Aardmonnik degli Struise. 
Con la classica livrea della "tonaca di frate", riempie il bicchiere con una generosa testa di schiuma beige abbastanza compatta e cremosa, dalla lunga persistenza. L'aroma non è molto intenso ma  grazie ad un'eccellente pulizia mette in mostra una bella complessità fatta da prugna e uvetta, toffee, frutta secca, fruit cake, marzapane, pan di spagna imbevuto d'alcool, ciliegia sotto spirito, una suggestione di porto e di speculoos, zucchero candito. Al palato nessuna sorpresa e tradizione rispettata: corpo medio, carbonazione abbastanza vivace e una consistenza oleosa abbinata ad un'ottima scorrevolezza. L'alcool è piuttosto ben nascosto, alla (subdola) maniera belga, ed il gusto ripropone uvetta e prugna, biscotto e caramello, zucchero candito, liquirizia e frutta secca; l'inizio dolce viene poi "assorbito" da un'attenuazione davvero sorprendente, mentre nel finale leggerissime tostature ed una lieve nota terrosa ne completano il bilanciamento. Si congeda con un morbido tepore etilico ricco di dolce uvetta sotto spirito. Dark Strong Ale solida, molto pulita, una sorta di "biscotto liquido" molto appagante che consente di terminare la serata con soddisfazione; dicono che invecchi anche molto bene, soprattutto nel formato da 75 centilitri e quindi le dò un appuntamento a tra qualche anno.
Formato: 33 cl., alc. 9%, imbott. 15/07/2014, scad. 14/07/2017,  1.35 Euro (drink store, Belgio).

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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