venerdì 5 settembre 2014

USA - Saison, Farmhouse Ales: Off Color Apex Predator, Epic Sour Apple Saison-Style Ale, Crooked Stave Surette, Logsdon Seizoen, Firestone Walker Opal, Boulevard Saison-Brett

Se sei appassionato di birra, la prima volta che ti rechi negli Stati Uniti, in California, ti trovi inevitabilmente attratto dalle IPA / Double IPA della West Coast e finisci per “sfondarti” di luppolo; è comprensibile, sono birre che non trovi in Italia e che, anche se le trovi, arrivano dopo aver attraversato l’oceano e quindi non al massimo della forma.  Sebbene si sia portati a pensare diversamente, anche influenzati dal (falso) mito che le IPA furono “inventate” apposta per viaggiare e per essere esportate verso le colonie britanniche, le IPA sono infatti tra le birre più “locali” che ci siano; vanno bevute dove sono fatte, il più in fretta possibile, e meno viaggiano in giro per il mondo, meglio è. Quindi, se la mia prima visita in California di un paio di anni fa era stata segnata quasi esclusivamente dalle IPA, per questo secondo appuntamento americano ho volutamente scelto di orientarmi su altro.  
Tra gli stili più “di moda” attualmente negli Stati Uniti, oltre alle sour/birre acide (parlate ad un birrofilo americano di Cantillon e s’illuminerà) c’è anche quello delle Saison / Farmhouse Ales.  Le saison sono forse le birre che preferisco in assoluto, sempre più birrifici ne hanno almeno una in gamma, e quindi eccovi una rapida carrellata di  esempi di “saison all’americana” , rigorosamente in ordine di gradimento.   
Dall’Illinois (Chicago), ecco la Apex Predator  del birrificio Off Color Brewing, fondato nel 2013 da John Laffler (ex Goose Island) e Dave Bleitner.  Se le IPA non fanno al caso vostro, sappiate che il birrificio non ne produce nemmeno una, prediligendo piuttosto la tradizione tedesca e belga. Si tratta di una Farmhouse Ale (6.8%) prodotta con malti pils, honey e fiocchi di frumento; la luppolatura è affidata a Sterling e Crystal, quest’ultimo utilizzato anche in (generoso) dry-hopping. Di colore arancio pallido e dall’accademica, generosa “testata” di schiuma compatta e cremosa, regala un gradevole benvenuto olfattivo di mandarino ed arancio, cereali e crackers, movimentato da una lieve nota pepata ed un po’ di rustica paglia. Leggera e vivacemente carbonata, paga forse il dazio di un’eccessiva acquosità che la rende un po’ sfuggente. Il gusto è comunque intenso e rispecchia in pieno l’aroma, con una fragrante base maltata di pane e cereali, agrumi ed un finale amaricante erbaceo e “zesty”.  Niente spezie, il lavoro è tutto sulle spalle del ceppo di lievito utilizzato. Una secchezza non impeccabile la rende un po’ meno dissetante del previsto, apprezzabile la lieve pepatura che ben interagisce con le bollicine solleticando il palato.  Non conoscevo il birrificio, la loro bella etichetta mi ha spinto all’acquisto “alla cieca” ed è stata una piacevole scoperta. 
Dallo Utah (stato americano con una legislazione abbastanza rigida riguardo gli alcolici, tutto quello che eccede il 3.2% va acquistato negli appositi negozi statali)  ecco la Epic Brewing Company, che ha anche una succursale anche a Denver (Colorado).  Nel 1992 i californiani David Cole e Peter Erickson fondano a Salt Lake City una società per l’acquacultura ed è solo nel 2008, grazie ad una modifica delle leggi statali, che gli viene permesso di aprire un birrificio. Viene in loro aiuto il birrario Kevin Crompton. Fa parte della loro Exponential Series questa Sour Apple Saison-Style Ale, imbottigliata a Luglio 2013 e speziata con zenzero, cardamomo, cannella, chiodi di garofano, noce moscata, anice, coriandolo e grani di paradiso. Malto Pils (Weyermann), fiocchi d’avena (Briess), frumento maltato (Muntons); Saaz e Tettnang i luppoli utilizzati oltre a, ovviamente, un’indefinita percentuale di (credo) succo di mela.  Nel bicchiere è limpida e dorata, ma la bianca schiuma che si forma svanisce molto rapidamente. L’aroma è pulito ma onestamente non avverto nessuna delle numerose spezie utilizzate: il ce è un bene, secondo il “dogma belga”, che recita “quando una spezia si sente nella birra vuol dire che ne è stata messa troppa”. L’aroma è di mela verde e pera, fiori bianchi, pepe, addirittura sembra sbucare una nota  “legnosa”, quasi di sughero, nonostante il tappo a corona. L’alcool è importante (8.1%) ma è molto ben nascosto; al palato dopo l’ingresso di pane è un tutto un susseguirsi di asprezze, di mela verde acerba e di uva spina. La birra assume un interessante carattere vinoso, con una bella secchezza ed un lieve warming etilico finale. Non c’è amaro e, sebbene il gusto di mela sembri un po’ artificioso, è una birra  che sembra ben prestarsi ad abbinamenti gastronomici. Avevo in lista d'acquisto altre birre di Epic che non sono poi riuscito a recuperare, ma questa è stata comunque una bella scoperta.
Si sale di livello con la Surette Provision Saison di Crooked Stave, birrificio fondato da Chad Yakobson a Denver (Colorado), attivo dal 2010 e che si definisce “specializing  in 100% Brettanomyces fermentations and barrel-aged sour and wild ales”.  Si tratta della ricreazione della ricetta di una saison di inizio ‘900 che prevede malto, frumento, avena, segale e farro,  rifermentata ed invecchiata in botti di quercia con i lactobacilli naturalmente presenti e brettanomiceti. Qualcuno di voi ha forse avuto l’occasione di assaggiarla a Roma presso Eurhop 2013, dove è girato qualche fusto. Il colore è ramato ed opalescente, con una schiuma di dimensioni abbastanza modeste, ma cremosa e dalla buona persistenza. I profumi sono quelli dell’uva bianca, del cedro, di fiori bianchi, di lime, mela verde e prugna acerba, di legno bagnato, con una netta presenza di lattico. Praticamente piatta, è leggera e decisamente aspra di uva spina, limone e mela in bocca; nette le note legnose e vinose, spiccata l'acidità lattica che culmina in un finale di yogurt amaro. Molto rinfrescante, si beve con relativa facilità in quanto la marcata asprezza obbliga a qualche pausa defaticante tra un sorso e l'altro; è molto ben fatta, ma in qualche modo ci sento la mancanza di una nota rustica o di qualche "puzzetta".
Ci spostiamo virtualmente in Oregon (a Hood River) alla Logsdon Organic Farmhouse Ales, birrificio guidato da Dave Logsdon con il birraio Charles Porter; è un birrificio che avevo sulla wishlist, ed è un birrificio che mi è piaciuto sin dal primo incontro virtuale. Zero fronzoli, sito internet ed etichette delle birre quasi amatoriali che ricordano quelle di tanti produttori belgi. Il legame col Belgio non è casuale, visto che la moglie di Lodgson, Judith Barnes, è nata nelle fiandre; i due s'incontrarono nel 2007 ad un festival di birra in Belgio. Ma Lodgson è soprattutto uno dei fondatori della Wyeast Laboratories (lievito, lievito ed ancora lievito) che dopo venticinque anni ha deciso di lasciare per aprire, nel 2011, la Logsdon Organic Farmhouse Ales, accanto alla casa di campagna dove vive.
La loro Seizoen (7.5%) è prodotta con malto, frumento, avena,  coni di Fuggles e EK Golding e ben quattro diversi ceppi di lievito. Di colore arancio velato con una generosa quantità di schiuma bianca, quasi pannosa e molto persistente. L'aroma è fresco ed eleante, richiama la campagna con sentori di fiori bianchi, di erba e di rustica paglia; c'è qualche sentori di banana e di pera, di pepe, coriandolo e di agrumi. In bocca è vivacemente carbonata e scorrevole, dissetante e secca, piacevolmente rustica: cereali e pane, arancio, mandarino e pera, con un finale amaro tra l'erbaceo, il terroso e la scorza d'agrumi. Una perfetta saison belga, molto ben fatta, semplice ma intensa, semplicissima da bere, rinfrescante, gustosa, corroborante (se la bevete dopo una giornata di lavoro nei campi..).
L'unica saison californiana che vi presento è quella di Firestone Walker, chiamata Opal (7.5%). Malto Pilsner (Weyermann), frumento maltato e non, luppoli Styrian Golding ed Amarillo con dry-hopping di Hallertau Blanc: anche qui niente spezie, si fa lavorare il lievito. E il risultato è da inchino. Oro pallido quasi limpido, crema di schiuma bianca molto compatta e persistente. Imbottigliata da due mesi, con un naso fresco e pulito, acidulo e rustico (paglia) di fiori bianchi, pera ed uva, lime e limone, crackers, cereali, qualche accenno di banana, una delicatissima speziatura. Anche questa saison è vivacemente carbonata in bocca, con un corpo-medio leggero: le bollicine solleticano il palato, rinfrescano con una notevole intensità di pera, limone, mandarino, lime su una base di miele, pane e crackers, uva bianca, persino qualche suggestione di frutta tropicale. Chiude amara, erbacea, zesty e piacevolmente pepata; molto secca e molto dissetante, gradevolmente acidula, forse più elegante che rustica in bocca. Ottima. Sono consapevole che il mio giudizio è influenzato dall'averla bevuta nella Valle della Morte alle dieci di sera, quando la temperatura esterna era ancora di 44 gradi. Ma l'averla tirata fuori ancora fresca dalla borsa frigo e l'averla prosciugata nel giro di pochi minuti è stata un'esperienza  difficile da dimenticare. Dopo tutto non è solo la birra che beviamo, ma anche l'occasione in cui la beviamo.
Per chiudere questa breve rassegna ci spostiamo a Kansas City in Missouri; fondata nel 1989 da John McDonald, ecco la Boulevard Brewing Co.. Nel 2013 quello che è uno dei maggiori produttori di birra del mid-west statunitense viene acquistato dalla belga Duvel Moortgat (aggiungendosi  alla Ommegang, alla Brasserie d'Achouffe ed alla  De Koninck). La saison più popolare che produce Boulevard si chiama Tank 7 (che non ho trovato), la cui base viene usata per la produzione molto più limitata (una volta l'anno?), in quella che viene chiama Smokestack Series, di questa Saison-Brett. Malto Pale, frumento maltato, corn flakes, luppoli Magnum ed Amarillo (anche in dry-hopping) e, ovviamente, una rifermentazione in bottiglia con diversi ceppi di lievito tra i quali i tanto amati (dai birrofili americani, ma non solo) brettanomiceti. Imbottigliata il 27 febbraio 2014 e maturata per tre mesi prima della messa in vendita, si presenta di color arancio velato; la schiuma pannosa è esuberante e croccante, molto persistente. L'aroma è complesso e nonostante la bottiglia ancora giovane sono già evidenti i sentori brettati (lattico, formaggio, sudore) affiancati da quelli di fiori bianchi, pepe, lime e limone, arancio ed ananas. Presenta anche una gradevole nota legnosa: un gran bel bouquet, pulito e molto interessante. Praticamente perfetta al palato, vivacemente carbonata ma ugualmente morbida e scorrevole. S'inizia con i crackers e qualche accenno di miele. L'eleganza della frutta (arancio, pompelmo rosa, un po' di tropicale) è bilanciata da una parte più rustica e "verace", legnosa e terrosa, che richiama il granaio, la campagna arida, l'estate. Finisce secca ed amara di erba, scorza d'agrumi e terra, ruspante e profumata, molto intensa e fragrante; la gradazione alcolica è importante (8.5%) ma questa Saison-Brett si beve che è un vero piacere. Non so come possa evolvere ulteriormente con qualche altro mese di cantina, ma non mi pento assolutamente di averla bevuta anche se giovane. Chapeau, Boulevard.

In dettaglio:
Off Color Apex Predator, 35.5 cl.,   ABV 6,5%, IBU 35, lotto e scadenza non  riportati, pagata 3,02 Euro ($ 3,99  beershop)
Epic Sour Apple Saison-Style Ale,  65 cl., ABV 8.1%,  lotto #26, imbott. 12/07/2013, pagata  6,43 Euro ($ 7,99 supermercato)
Crooked Stave Surette Provision Saison,  35.5 cl., 6,2%, lotto  10 (2014), pagata 7,57 Euro ($ 9,99 beershop)
Logsdon Seizoen, 37.5 cl., ABV 7.5%, IBU 35, bottiglia nr. 4102, scad. 03/2017, pagata 6.05 Euro ($ 7,99 beershop)
Firestone Walker Opal, 65 cl., ABV 7.5%, IBU 35, imbott. 06/06/2014 19:14, pagata 5.30 Euro ($ 6,99 beershop)
Boulevard Smokestack Series - Saison-Brett 2014, 75 cl., alc. 8.5%, lotto SB14058-1, scad. 02/2016, pagata 10,60 Euro ($ 13,99 supermercato)

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