martedì 27 marzo 2018

Cloudwater Brew Co.: Small Beer Citra Simcoe Pale & DIPA Citra Enigma


Rieccoci a parlare di Cloudwater (qui la storia), birrificio inglese sempre sulla cresta dell’onda fondato da Paul Jones e James Campbell ed operativo a Manchester da marzo 2015. Cloudwater si autodefinisce “specializzato in birre moderne e stagionali” e prosegue la sua attività a ritmo di one-shot senza praticamente mai replicare la stessa ricetta; ogni birra, benché simile ad altre, differisce sempre per qualche piccolo ingrediente.  Le ultime novità in casa Cloudwater parlano di un nuovo sistema di “datazione” delle lattine che è entrato in vigore da qualche settimana: oltre alla data di produzione e alla scadenza, è anche riportata una data di “freschezza” (FFB = Freshest Flavour Before) che vi consiglierà il  termine massimo entro il quale bere la birra per coglierla all’apice della freschezza. Un modo per accontentare anche i distributori/negozianti che hanno difficoltà a gestire birre a scadenza brevissima; loro potranno continuare a venderle per più tempo ma i consumatori sono avvisati che la “freschezza” potrebbe non essere più "al top", anche se la birra rimane comunque ottima.

Le birre.
Noi facciamo invece un passettino indietro alla fine di febbraio quando Cloudwater ha messo in vendita alcune novità. Partiamo dalla Small Beer Citra Simcoe Pale che rappresenta un sfida piuttosto interessante; realizzare una birra dal basso contenuto alcolico (2.9%) ma ricca di profumi e sapori.  La ricetta parla di malti Golden Promise, Destrosio, Heritage Crystal, Caramalt,  malto d’avena Golden Naked, maltodestrine e frumento, lievito New England Lallemand, dry-hopping (12 grammi/litro) di Citra e Simcoe, Ekuanot per amaro.  
Il suo colore è quello di un succo di frutta sul quale si forma una scomposto cappello di schiuma biancastro dalla buona persistenza. L’aroma non ha nulla da invidiare a IPA/DIPA dal grado alcolico molto più sostenuto: intenso, fresco, discretamente pulito ed elegante, offre una macedonia di ananas mango, pompelmo, mandarino con una sorpresina che oscilla tra il bubblegum e le fragole alla panna. Ancora più sorprendente è forse il corpo: 2.9% ABV ma una sensazione palatale abbastanza “piena” e morbida, a tratti cremosa: ottima.  Dei malti non vi è ovviamente traccia e il gusto è un concentrato di frutta dolce: mango, pesca, arancia e ananas sono presenti con buona intensità e discreta pulizia. Le cose peggiorano un po’ quando arriva l’amaro, abbastanza intenso e lungo, nel quale s’intrecciano note vegetali, resinose e di scorza d’agrumi. Il passaggio dolce-amaro è abbastanza brusco e poco armonioso, ma soprattutto non c’è la struttura necessaria a reggerlo. Il finale è praticamente una spremuta di verde che affligge un po’ il palato richiedendogli tempo per riprendersi e di fatto rallentando il ritmo di bevuta di una session beer. Il risultato mi sembra interessante  con un rapporto alcool-intensità inversamente proporzionale: bisognerebbe solo trovare il modo di renderla più gentile ed educata, iniziando ad abbassare il livello di un amaro che personalmente reputo eccessivo in una birra così leggera.

Dall’estremo inferiore passiamo a quello superiore della DIPA Citra Enigma (8.5%), uno degli ultimi episodi nella saga delle Imperial IPA prodotte da Cloudwater. Sono stati utilizzati malti Golden Promise, Barke Pils, Destrosio, malto d’avena Golden Naked, fiocchi d’avena, lievito New England Lallemand, luppoli Citra ed Enigma in dry-hopping (25 grammi/litro), Mosaic nel whirpool, estratto di luppolo Pilgrim Alpha in Co2 per l'amaro. 
Nel bicchiere è di color arancio, opaco ma non terribilmente opalescente, mentre la schiuma biancastra è al solito un po’ scomposta e non molto persistente. L’aroma è fresco e gradevole senza raggiungere grandi livelli di pulizia: pompelmo, mango e ananas guidano le danze, la modesta eleganza non aiuta a trovare il nome per le altre componenti che agiscono in secondo piano. Uno scenario che si ripete anche al palato: qualche accenno biscottato e caramellato e poi la bevuta si dirige verso il frutto, senza tuttavia raggiungere gli estremi del “succo”: c’è una generale sensazione dolce di ananas e mango maturi, non troppo precisa, che viene poi bilanciata da un amaro resinoso di breve durata e modesta intensità. La bevuta è piacevole anche se non esplosiva o emozionante: l’alcool si sente “quanto basta” e riscalda senza disturbare, il mouthfeel è invece eccellente. Morbido, a tratti cremoso e consistente senza ingolfare il palato: perfetto per una birra che si fa sorseggiare anziché bere. Il livello è buono ma i margini di miglioramento ci sono e non è difficile notarli.
Nel dettaglio: 
Small Beer Citra Simcoe Pale, 44 cl., alc. 2,9%, imbott. 21/02/2018, scad. 21/05/2018
DIPA Citra Enigma, 44 cl., alc. 8,5%, imbott. 26/02/2018, scad. 26/05/2018

NOTA:  la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio della bottiglia in questione e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio

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