mercoledì 17 gennaio 2018

Northern Monk Heathen IPA

Tra le più belle sorprese del 2017 c’è stata senz’altro Northern Monk, birrificio attivo a Leeds dal 2013 e, dal 2016, importato anche in Italia almeno per quel che riguarda le birre “basiche”, quelle prodotte tutto l’anno. Nel periodo 2014-2016 la produzione Northern Monk è aumentata dal 750%, grazie all’aggiunta di nuovi fermentatori e un bollitore da 11 ettolitri in funzione sei giorni su sette: è già operativo un piano di espansione che prevede la messa in funzione di un nuovo impianto da 35 ettolitri ed altri fermentatori da posizionare in un secondo magazzino a pochi metri di distanza dallo splendido edificio in mattoni chiamato The Old Flax Store dove attualmente si trovano birrificio, taproom e spazio eventi. 
Le quattro lattine prodotte regolarmente (Eternal Session IPA,  New World IPA, Mocha Porter, Bombay Dazzler Indian Wit) sono affiancate da altrettante produzioni stagionali (Heathen IPA, Neopolitan Ice Cream Pale Ale, 822™ Double IPA, Strannik™ Russian Imperial Stout) e da varianti sul genere (Double Heathen IPA, Mango Lassi Heathen IPA, Black Forest Strannik Imperial Stout, Festive Star Christmas Mocha Porter). La gamma si completa poi con le molte collaborazioni realizzate sotto il nome di Patrons Project.

La birra.
Il sito internet di Northern Monk la include tra le produzioni stagionali ma sulla lattina viene riportata la scritta “core”, ossia prodotta tutto l’anno. E’ probabile che il suo successo abbia convinto il birrificio a produrla non soltanto nei mesi estivi: ha debuttato nel giugno 2016. Parliamo della Heathen IPA, definita una “Citra India Pale Ale” ma questo luppolo americano è utilizzato solamente in dry-hopping (16 kg utilizzati in tre diversi momenti); in verità nella fase di bollitura vengono anche impiegate piccole quantità di altre varietà non specificate di luppoli inglesi e americani. 
Il risultato non è dichiaratamente New England ma la birra si presenta nel bicchiere di un color oro/arancio piuttosto opalescente; la schiuma biancastra è cremosa e abbastanza compatta, con una buona persistenza. Al naso c’è una bella macedonia tropicale composta dai soliti elementi: pompelmo e arancia, mango e ananas, un po’ di passion fruit. L’intensità è buona,  il bouquet è gradevole ma pulizia e finezza potrebbero essere migliori.  Ottima invece la sensazione palatale, morbidissima, vellutata, a tratti quasi impalpabile, senz’altro memorabile: merito dell’avena. La bevuta è ovviamente dominata dal dolce della frutta tropicale che quasi eclissa la componente maltata (pane): mango e ananas guidano le danze, in sottofondo c’è una ulteriore patina dolce che alla cieca mi farebbe scommettere sull’utilizzo di lattosio che non è tuttavia specificato tra gli ingredienti.  La chiusura amara, resinosa, è di modesta intensità e breve durata, l’alcool (7.2%) è abbastanza ben nascosto e scorrevolezza è piuttosto buona. 
La Heathen di Northern Monk è una IPA che guarda da vicino la tendenza del “juicy” senza tuttavia restarne schiava: il succo di frutta c’è ma è accompagnato anche da un po’ d’amaro. La bevuta è intensa e piuttosto godibile ma non troppo pulita e definita, con ampi margini di miglioramento per quel che riguarda finezza ed eleganza. Anche sul versante della freschezza c’è già qualche segno di cedimento, non credo che la lattina possa arrivare alla data di scadenza indicata di agosto 2018.  
Formato 44 cl., alc. 7.2%, IBU 30, lotto SYD046, scad. 25/08/2018.

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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