giovedì 11 gennaio 2018

Birra del Carrobiolo O.G. 1111 (2014)

Non l’ho inclusa tra le birre natalizie bevute nelle scorse settimane ma il suo posto poteva tranquillamente essere lì: parliamo della O.G. 1111, birra invernale o “winter warmer” prodotta dal birrificio del Carrobiolo, già ospitato sul blog in più di una occasione. Questa stessa birra il cui nome, lo ricordo, altro non è che l’indicazione della Original Gravity (ovvero la quantità di zuccheri presenti all'inizio della fermentazione misurata con il densimetro), era già apparsa sul blog nel 2013: rispetto a quell'edizione l'etichetta ha subito un leggero re-styling e mette ora in evidenza il fuoco, quello di un caminetto, ideale luogo dove potersi bere questa birra dalla importante gradazione alcolica (13%). 
Ricordo brevemente che il microbirrificio, fondato nel 2008 da alcuni soci tra cui il birraio Pietro Fontana all'interno delle "mura" del convento dei Padri Bernabiti di Piazza Carrobiolo, ha spostato nel 2014 la produzione nel brewpub con cucina della vicina Piazza Indipendenza a Monza; la sede storica è ora dedicata solo alla vendita d'asporto delle bottiglie. Ad aiutare Fontana in sala cottura nel 2013 è arrivato Matteo Bonfanti, laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari, tirocinio in Scozia presso BrewDog e poi esperienza in Svizzera presso Birrificio Ticinese.

La birra.
La O.G. 1111 del Carrobiolo è una birra invernale, da "divano" o da invecchiamento, ma non è una birra affatto facile, meglio mettere la cose in chiaro da subito. L'aspetto non è certamente il suo punto di forza: un ambrato carico torbido sulla cui superficie si formano delle grossolane bolle biancastre che si dissolvono rapidamente. 
Il malto torbato caratterizza subito l'aroma, affiancato da note di carne e caramello, datteri e uvetta, alcool, qualche ricordo di vino fortificato. La sua consistenza è leggermente oleosa, di quel tanto necessario per costruire un mouthfeel appropriato a sorreggere l'alcool: il corpo è quasi pieno, le bollicine sono molto poche.  Il birrificio un tempo la definiva come un ipotetico incontro tra whisky torbato e barolo chinato e il gusto mantiene le promesse: caramello, qualche nota biscottata, tanta frutta sotto spirito (uvetta e datteri) e ricordi di vini fortificati costruiscono una bevuta sostenuta da una potente nota etilica che obbliga ad un lento ma soddisfacente sorseggiare ma che contribuisce in maniera decisiva ad asciugare la dolcezza. Il cerchio si chiude con il ritorno del torbato, sebbene in quantità minore rispetto all'aroma.
A tre anni dalla messa in bottiglia questa OG 1111 è ancora potente e non mostra segni d'ossidazione: non è una birra per palati inesperti ma per chi non ha fretta di "studiarsela" o vuole godersela senza guardare le lancette dell'orologio, perché la sua bevibilità è giocoforza piuttosto limitata. Non è un mostro di complessità o profondità ma è comunque capace di regalare gran belle soddisfazioni e sembra poter affrontare ancora altro tempo in cantina. 
Formato: 37.5 cl, alc. 13%, IBU 75, lotto 1438, scadenza non riportata, prezzo indicativo 8.00-10.00 Euro. 

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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