venerdì 10 novembre 2017

Il Conte Gelo Gragnola

Ritorna sul blog il birrificio Conte Gelo, operativo dal 2014 a Vigevano, Lomellina, zona ad elevata concentrazione birraria: il nome che può sembrare alquanto particolare in realtà è  l’unione dei cognomi dei due proprietari, Paola e Andrea (Conte-Gelo). Entrambi appassionati birrofili e beer-hunter, hanno abbozzato a metà 2013 il progetto per aprire un proprio birrificio, idea che si è poi concretizzata ad ottobre 2014.  Il Conte Gelo ha dunque da poco compiuto un anno; in sala cottura ha trovato posto Davide Marinoni, homebrewer (con alle spalle corsi di degustazione Unionbirrai  I° e II° livello) che è poi passato nel mondo dei professionisti con un periodo di apprendistato da Bad Attitude ed un’esperienza al BQ di Milano. 
Al momento Conte Gelo produce sei birre disponibili tutto l’anno: Gragnola (Golden Ale), Lucy (Wit), La Cosacca (Ambe Ale), Gelo Jack (IPA), Valhalla (Rye IPA), Lavalanga (Tripel). Due quelle stagionali riservate ai mesi più freddi dell’anno: l’imperial stout Kamchatka e la dubbel Nonno Gelo.

La birra.
Malti Pale, Pils ed un tocco di Monaco, liveito inglese e un mix di luppoli inglesi e tedeschi: questa la ricetta della Golden Ale chiamata Gragnola. Nonostante l’etichetta faccia pensare al Far West e quindi al continente a stelle e strisce, nel bicchiere chi ama l’Inghilterra troverà un ambiente familiare. E’ dorata e leggermente velata, la schiuma è cremosa e compatta ed ha una buona persistenza. L’aroma è pulito e ancora fragrante, delicato nei suoi profumi tenui di fiori e mandarino, arancia; in sottofondo cereali e qualche lieve suggestione più “moderna” di frutta tropicale. Il corpo è quello leggero che ti aspetteresti da una session beer (4.3%); bevuta agile ma non sfuggente, poche bollicine, che scorre ad alta velocità. 
Il gusto ripropone con precisione gli elementi dell’aroma, crackers e agrumi, accenni tropicali, un finale secco e moderatamente amaro nel quale la scorza degli agrumi incontra l’erbaceo, portandosi con sé una scia di cereale che per il mio gusto personale cercherei di limitare il più possibile. Il retrogusto è corto e lascia subito il palato pulito e pronto ad affrontare un nuovo sorso. Una Golden Ale tradizionale che non rinuncia a qualche concessione moderna, ovvero tropicale: non cercate in lei intensità olfattive da dry-hopping estremo o gustative da succo di frutta. Qui c’è molta flemma inglese, una birra delicata, quasi sussurrata. Livello di pulizia buono, intensità giusta: c’è ancora spazio per migliorare ma Gragnola è una Golden Ale è capace di tenervi compagnia nel corso di un’intera giornata senza richiedere la vostra attenzione e senza mai stancarvi. Cercate ovviamente di berla fresca, il passare del tempo dalla messa in bottiglia non è un suo alleato.
Formato: 33 cl., alc. 4.3%, IBU 24, lotto 2317, scad. 09/2018.

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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