lunedì 15 maggio 2017

Hammer Mini

E’ l’ultima nata in casa Hammer – Italian Craft Beer, il birrificio di Villa d’Adda (BG) operativo da maggio 2015 e guidato dalle mani del birraio Marco Valeriani: Mini, una Session IPA che arriva giusto in tempo per affrontare i mesi più caldi dell’anno. 
Non è una novità assoluta, visto che di Session IPA Hammer ne aveva già prodotte due, se non erro; qualche fusto era circolato nella primavera dello scorso anno come “Workpiece”, serie che racchiude birre occasionali e sperimentali che prodotte per ricevere un feedback dai bevitori al fine di valutare se farle poi entrare in produzione stabile con nome ed etichetta dedicate. Workpiece in inglese è il pezzo grezzo da lavorare sul quale si abbatte il martello (Hammer) del fabbro o gli attrezzi del centro di lavoro che danno poi origine al pezzo finito. Quella Session IPA (4.2%) era luppolata con Mosaic, Amarillo e Citra e fu seguita poco tempo dopo dalla Microwave, una nuova session IPA (4.5%) disponibile anche in bottiglia che utilizzava Simcoe ed Amarillo; per la stagione estiva 2017 la Microwave non è tornata ed ha lasciato il posto alla  nuova Mini, con un ABV leggermente inferiore (4.2%) ed un mix di luppoli che ricorda più quello della Workpiece: Mosaic e Citra. Ventilatore e chitarra sono i due elementi che s’inseriscono sulla tipica importazione grafica dell’etichette di Hammer:  birra come una folata che allieva la calura e birra per accompagnare le serate all’aperto assieme agli amici, magari con una chitarra in mano.

La birra.
L'estate è nel bicchiere: dorata, appena velata, ed una candida e compatta testa di schiuma cremosa che rivela un'ottima persistenza. L'aroma è valorizzato dalla freschezza della bottiglia (aprile 2017) e da quegli elevati standard di pulizia ed eleganza a quali il birrificio di Villa d’Adda ci ha aiutato. Domina la frutta, dal tropicale (ananas e mango) all'agrume, sopratutto arancia: in sottofondo c'è una leggerissima nota dank che emerge dal "fondo" del bicchiere a temperatura ambiente. Scorrevole e piacevolmente carbonata, la Mini di Hammer potrebbe sfuggirvi alla velocità di una vera session beer senza nessuna deriva acquosa. Al palato le proporzioni si ribaltano e ci sono più agrumi che frutta tropicale, fattore che aiuta ad incrementare la secchezza ed il potere dissetante di una birra la cui generosa luppolatura viene sostenuta da una leggerissima base maltata (crackers). L'amaro ha una bella crescita progressiva che sfocia in un finale di notevole intensità per una session beer nel quale la scorza d'agrume è protagonista con note erbacee e resinose a completare un bouquet molto elegante. Birra molto ben bilanciata tra frutta ed amaro, piaciona ma non ruffiana, bevibilità record come il "protocollo session" pretende. Livello alto, che la freschezza mette ulteriormente in risalto: "mini" di nome ma grande di fatto. 
Formato: 33 cl., alc. 4.2%, lotto 062C, imbott. 04/2017, scad. 31/10/2017, prezzo indicativo 4.00-4.50 Euro (beershop)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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