domenica 29 maggio 2016

Ofelia Piazza Delle Erbe

Debutto sul blog di Birra Ofelia, microbirrificio di Sovizzo (Vicenza) fondato a dicembre 2011 da Andrea Signorini e Lisa Freschi; i due, soci e compagni di vita, dopo gli studi universitari si sono indirizzati nel settore del Food & Beverage. Andrea ha conseguito il diploma di sommelier, mentre Lisa, dopo essersi occupata per qualche tempo della promozione turistica del territorio vicentino, ha aperto L'Allegra Trattoria Società dei Freschi ad Altavilla Vicentina della quale è tutt'ora titolare e cuoca.
Ma fu un viaggio in Belgio nel 2007 a farli innamorare della birra, in particolare - come raccontano sul sito di Birra Ofelia - la visita al birrificio De Ranke. Al rientro in Italia Andrea inizia a trafficare con le pentole in garage, e dopo quattro anni di birra fatta in casa e di viaggi birrari in Belgio e negli Stati Uniti prende la decisione di fare il salto nel mondo dei professionisti: nasce Birra Ofelia, impianto da 1,2 hl, con un nome di Shakespeariana memoria. 
Dieci le etichette attualmente prodotte sotto lo slogan, un po' troppo abusato, della "birra senza compromessi": sette prodotte regolarmente (Nevermild, Scarlet, Piazza delle Erbe, La Cancelliera, Diversamente Bionda, Uill Iu Bai  e Amitabh) e tre stagionali. Intento dichiarato del birrificio non è tanto quello di replicare gli stili classici ma di darne un'interpretazione personale, cosa che avviene prevalentemente con l'utilizzo di ingredienti del territorio, come il miele di tiglio di Meledo di Sarego  (Dark Side of Saison), zucca e aghi di rosmarino (Cucurbitter), Corniole di Cornedo (Scarlet).

La birra.
Quando un birraio ed una cuoca s'incontrano è inevitabile che la birra finisca in cucina e che un po' di cucina finisca nella birra; se alla Trattoria Società dei Freschi potete bere le Birre Ofelia abbinandole ai piatti del menù, nella Saison chiamata Piazza delle Erbe troverete ben dieci tra erbe e spezie: quelle rivelate sono erba luisa, buccia di arancia, cardamomo, anice stellato, coriandolo e camomilla. Ha ottenuto la medaglia d’oro ai Global Craft Beer Awards di Berlino 2014.
All'aspetto è di color arancio opalescente, con un generoso cappello di schiuma bianca, compatta e cremosa, "croccante" e dall'ottima persistenza. Al naso un tourbillon di banana, coriandolo, cardamomo, anice, pepe e scozia d'arancia: in sottofondo note floreali (camomilla) ma anche una nota fenolica poco gradevole (plastica/gomma) a sporcare quello che sarebbe un bouquet interessante e di buona intensità. L'ingresso al palato è quello che ci si attende da una saison: vivaci bollicine, corpo leggero ed un'ottima scorrevolezza a rendere la bevuta scattante e molto facile. La base maltata è lieve (pane, crackers) per preparare il terreno di gioco alle spezie: ripassano in rassegna cardamomo e coriandolo, c'è una generale percezione di erbe officinali, la frutta prende le sembianze della banana e della polpa dell'arancio, il cui dolce viene bilanciato dall'acidità del frumento. Purtroppo anche al gusto ritorna quella presenza fenolica di plastica/gomma che rende problematica la bevuta, regalandole anche una discreta astringenza. Al di là forte della caratterizzazione speziata, che può incontrare o no il gusto del bevitore, quello che necessita di maggiore pulizia ed eleganza è prima di tutto la base, ovvero la birra. Una volta fatta la Saison, poi si può giocare in modo più o meno aggressivo con le spezie: una Saison si fa prima di tutto con il lievito, ed è il suo profilo a lasciare maggiormente perplessi in questa bottiglia. 
Formato: 50 cl., alc. 4.9%, scad. 06/04/2017.

NOTA:  la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio della bottiglia in questione e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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