venerdì 22 gennaio 2016

Hoppin' Frog Café Silk Porter

Dopo una lunga assenza ritorna sul blog il birrificio dell’Ohio Hoppin' Frog, “creatura” del birraio  Fred Karm e attivo dal 2006 in quel di Akron; qui il suo breve profilo storico. Il birrificio ha anche finalmente inaugurato nel giugno 2013 la propria Tasting Room, 24 spine delle quali la metà dedicate a birre di altre produttori; 78 posti a sedere, possibilità di ordinare sandwich, snack e zuppe e di acquistare un po’ di merchandising.  Se vi state domandando il perché del nome scelto, il motivo è in realtà piuttosto semplice:  Fred porta lo stesso nome del padre e la sua famiglia ha da sempre utilizzato il soprannome “Frog” per distinguerlo da lui. 
A ottobre 2012 Hoppin’ Frog  rende finalmente disponibile in bottiglia una variante della sua Silk Porter, sorella “minore” delle massicce BORIS The Crusher e DORIS The Destroyer che ogni anno raccolgono diverse medaglie in concorsi e stazionano stabilmente ai primi posti nelle classifiche di Beer-rating. Si tratta della Cafè Silk Porter, ovviamente prodotta con chicchi di caffè in infusione, era stata in precedenza offerta al pubblico solamente in occasione di festival e manifestazioni attraverso la  cosiddetta “Beer Tower”; il “vernissage” della birra in bottiglia si svolge il 19 ottobre al birrificio in un evento dove, ancora in assenza di una cucina, viene chiamato il Jibaro Gourmet Food Truck da Cleveland. 
Splendida nel bicchiere, nera e sormontata da un cremosissimo cappello di schiuma nocciola, compatta e dall’ottima persistenza.  Al naso, pulitissimo, emergono i raffinati profumi di caffè in chicchi, orzo tostato e in sottofondo delicate sfumature di mirtillo, cioccolato, cenere, terrose: è il caffè a dominare con una presenza molto elegante che basta quasi da sola a rendere il profilo olfattivo molto coinvolgente. Al palato risulta forse un po’ meno “setosa” (silky) di quanto il suo nome suggerirebbe, ma il mouthfeel è comunque morbido e gradevole, con corpo medio-leggero e  poche bollicine a renderla davvero molto scorrevole. 
L’imbocco è leggermente dolce di caramello bruciato, fruit cake e mirtillo con il caffè liquido che ben presto diviene l’assoluto protagonista della bevuta, affiancato da eleganti tostature, note di cioccolato amaro e di cenere/tabacco. L’alcool (6.2%) è praticamente impercettibile, la bevibilità è quasi paragonabile a quella di una “session  beer”, amara ma ben bilanciata dall’acidità dei malti scuri. Splendido il retrogusto ricco di eleganti tostature e chicchi di caffè avvolti da una patina di ciccolato amaro. Quasi un elogio al “less is more”, la Café Silk Porter di Hoppin Frog non mette molti elementi in gioco ma li dispone con una pulizia maniacale e con ottima eleganza appuntando il caffè  – come giusto che sia – come protagonista nei suoi diversi stati (solido - in chicco -  e liquido).  Impossibile risalire all’età di questa bottiglia arrivata dagli Stati Uniti ma il caffè infuso che di solito tende a svanire abbastanza rapidamente nelle birre qui è ancora ben in evidenza per una bevuta molto soddisfacente. 
Chi segue regolarmente il blog conosce la mia diffidenza verso le birre che arrivano dall’altra parte dell’oceano con così tanti chilometri sulle spalle ma chiaramente la situazione è un po’ meno complicata quando si parla di stili nei quali i luppoli non sono predominanti: in questo caso sai può ancora bere con soddisfazione e senza correre grossi rischi.
Formato: 65 cl., alc. 6.2%, IBU 26, lotto e scadenza non riportati.

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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