sabato 26 settembre 2015

De Leite Cuvée Mam'zelle

La birra di oggi è ideale continuazione di quella bevuta un paio di anni fa: la Enfant Terriple del birrificio De Leite, attivo dal 2008 e guidato da Luc Vermeersch in quel di Ruddervoorde, una ventina di chilometri a sud di Bruges. Luc è passato dall'homebrewing al mondo dei professionisti installando il birrificio in una una parte dello stabile occupato dalla propria ditta, la  Helbig, che produce sistemi modulari  e scaffalature per negozi. 
La Enfant Terriple finisce ad invecchiare per qualche mese in botti di rovere che hanno ospitato in vino provenienti dalla regione francese del Médoc, e prende il nome di Cuvée Mam'zelle. L'etichetta, come tutte le altre del birrificio, è opera del disegnatore  Lowie Vermeersch, nipote di Luc, che dopo aver lavorato per diversi anni alla Pininfarina, in Italia, nel 2010 si è messo in proprio fondando a Torino la società Granstudio.
Cuvée Mam'zelle si presenta piuttosto torbida, con un colore che oscilla tra il dorato carico e l'arancio; la schiuma biancastra è abbastanza compatta e cremosa ed ha una buona persistenza. Al naso domina l'aspro, con sentori di uvaspina e frutta acerba (mela), legno, acido lattico e aceto di mela; la componente dolce (ananas e uva matura) rimane piuttosto in sottofondo ed è avvertibile solo quando la birra si scalda.
In bocca non ci sono grossi cambiamenti: la bevuta inizia subito aspra riproponendo mela acerba e uva spina, acidità lattica e soprattutto acetica, quest'ultima un po' troppo invadente e fastidiosa, a tratti quasi tagliente. Il dolce assume le sembianze del vino liquoroso, dell'uva macerata e rimane sempre in sottofondo senza riuscire a portare equilibrio; chiude con una bella secchezza tannica, con sentori legnosi e con una punta amaricante di mandorla e lattica. Birra che si mantiene aspra e che si mostra particolarmente segnata dal passaggio in botte ex-vino, risultando però un po' grezza, poco pulita e molto, molto lontana dall'eleganza di birre come questa che hanno subito un invecchiamento simile. L'alcool rimane comunque molto ben nascosto e non è lui, ma la componente acetica, a rallentare di molto la velocità di bevuta. Le bollicine sono poche, la birra ha corpo medio e, soprattutto, è particolarmente marcata dal passaggio in botti ex-vino con un risultato che alla fine non è del tutto convincente.
Formato: 33 cl., alc. 8.5%, IBU 50, lotto 04, scad. 25/11/2015, pagata 2.10 Euro (drink store, Belgio).

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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