lunedì 6 luglio 2015

Birra Perugia Isterica

Nata per gioco, prima di tutto dalla passione di bere le birre acide, e finita imprevedibilmente in bottiglia: è questa in una riga o poco più il riassunto della storia di "Isterica", la prima sour ale firmata Birra Perugia. Un birrificio che ha iniziato con birre che potremmo semplicisticamente definire "tradizionali" e che sta lentamente ampliando il suo portfolio con produzioni più elaborate: un Barley Wine affinato in botti ex-vino, una Scotch Ale invecchiata in botti di whisky torbato, una birra acida.
Imbottigliata per la prima volta a settembre 2014, l'Isterica di Birra Perugia vede una prima fermentazione con i lieviti presenti nel mosto d'uva e nell'aria: per il primo lotto è stato utilizzato il Sagrantino, ma sono già in atto esperimenti con altre varietà; nella fase di affinamento in botte sono poi stati inoculati, almeno per questo  primo lotto, brettanomiceti.
Il nome scelto (Isterica) descrive perfettamente il percorso che la birra ha svolto, sotto l'imprevedibile azione dei lieviti selvaggi, prima di essere dichiarata "pronta" per l'imbottigliamento: all'inizio inavvicinabile per il cattivo odore, ad un passo dall'essere buttata via, poi improvvisamente diversa, pulita, piacevole, pronta. Una serie di cambiamenti inattesi ma in qualche modo "familiari" a chi decide di produrre questo tipo di birre: c'è ad esempio chi lo chiama "Metodo Cadegra", ovvero attendere ed aspettare che il tempo faccia (per bene, si spera) il suo dovere.
Nel bicchiere è dorata e velata, con qualche riflesso arancio: non forma schiuma ed in superficie appare solo qualche bolla che poi svanisce piuttosto rapidamente. Il lattico è evidente al naso, assieme a  sentori di sudore, aceto di mela, legno e cantina umida, affiancati a quelli più "gentili" di mela verde, uvaspina, frutti rossi aspri e acerbi. In bocca è leggera e quasi piatta: il suo carattere acido (lattico, lievissimo acetico) non si nasconde ma convive assieme alle note dolci dell'ananas e dell'uva bianca matura, con qualche suggestione di cedro candito. Il finale è aspro di agrumi (limone e pompelmo), per una chiusura molto secca e dall'elevato potere rinfrescante e dissetante. Leggero ma evidente il carattere vinoso, con una delicata presenza del legno impartito dalla permanenza in botte. 
Una "sour"  non molto complessa ma ben fatta e piuttosto pulita, nella quale l'eleganza prevale rispetto al carattere rustico, alla ruvidezza, alle spigolature. Un ottimo inizio questo primo "esperimento", che senz'altro incoraggia ad andare avanti su questa strada: non ne sento parlare molto in giro ed è un peccato, perché questa "Isterica" secondo me merita di essere scoperta e provata.
Ringrazio il birrificio per avermi inviato una bottiglia da assaggiare. 
Formato: 75 cl., alc. 6%, lotto L3814S, scad. 09/2016.

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

Nessun commento:

Posta un commento