mercoledì 25 marzo 2015

Jandrain-Jandrenouille IV Saison

Alexandre Dumont e Stéphane Meuleman, due ex-compagni d'Università (ingegneria) fondano nel 2007 la Brasserie de Jandrain-Jandrenouille in un'imponente fattoria risalente al diciottesimo secolo chiamata la "Féculerie", probabilmente perché un tempo in quel luogo si produceva la fecola, estraendola dai tuberi. Un birrificio di piccole dimensioni (55.000 bottiglie prodotte l'anno, dichiarano) che però ha da subito suscitato grossi entusiasmi; i due fondatori lavorano anche nella sede europea (a Louvain-La-Neuve) della Yakima Chief, uno dei maggiori produttori ed esportatori di luppolo americano proveniente dalla omonima vallata dello stato di Washington. Rispettivamente, Alexandre è "Business Development Manager" mentre Stephane occupa la poltrona di Senior Vice President of Sales; non c'è dunque da meravigliarsi se i luppoli americani sono stati protagonisti nelle loro (poche) birre prodotte sin da subito ed in tempi non sospetti (2007), prima che il loro uso iniziasse a diffondersi sempre di più tra i birrifici del Belgio. Leggo su quello che è al momento l'unico sito "ufficiale" che l'attività della Brasserie è ora portata avanti esclusivamente da Alexandre Dumont.  L'entusiasmo degli esordi è forse andato un po' scemando nel corso degli anni, con un livello qualitativo delle birre che non si è purtroppo mantenuto sempre costante nel tempo. 
Il birrificio debutta nell’autunno del 2007 con la IV Saison, numero che forse identifica la loro quarta ricetta (che fine avranno fatto le prime tre ?) ma che identifica forse anche il quarto "figlio" (questa birra!)  di Dumont e Meuleman, entrambi già padri per tre volte. La sua etichetta che si fa decisamente notare è opera del noto fumettista e scenografo belga François Schuiten.  
Quattro sono anche gli ingredienti che la compongono: acqua, malto, luppolo e lievito, senza nessuna spezia: la luppolatura è americana, anche se non sono stati resi noti quelli utilizzati.  
Si presenta di un colore pallido, tra il dorato e l’arancio, opaco: il generoso cappello di schiuma bianca che si forma è abbastanza fine, quasi pannoso, ed ha un’ottima persistenza. L’aroma è fresco, pulito ed invitante, con la tipica nota di pepe ad aprire le danze seguita da una bella macedonia di ananas, pesca gialla, arancia e un accenno di banana; una bella eleganza, completate da sentori floreali “bianchi”. Bene l’ingresso in bocca, con una carbonazione discreta e un corpo medio: riesce ad essere scorrevole e leggermente acquosa senza tuttavia risultare sfuggente o annacquata. Il gusto ripropone l’eleganza fruttata dell’aroma (ananas e pesca), la crosta di pane, ed una leggera speziatura (coriandolo); è subito rinfrescante e ben bilanciata dalla lieve acidità, per poi chiudere con un finale amaro (erbaceo e un po’ terroso) molto pulito ed elegante, che riesce a soddisfare anche chi ama le Saison più luppolate/erbacee senza tuttavia allontanare chi invece predilige quello un più dolci. 
Più elegante che rustica, grande equilibrio in ogni componente: saison godibilissima, discretamente intensa ma comunque facile da bere. Da aprire in qualsiasi momento – o stagione (saison) - abbiate sete.
Formato: 75 cl., alc. 6.5%, lotto 0130-140125, scad. 25/01/2017, pagata 5.14 Euro (beershop, Belgio).

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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