venerdì 6 marzo 2015

Gold Ochsen August's Bock

A Neu-Ulm, in Baviera, viene fondata nel 1597 da Gabriel Mayer la Brauerei Gold Ochsen (“il bue d’oro”), poi acquistata nel 1867 da Johann Michael Leibinger;  più o meno nello stesso anno (1854) quattro immigrati tedeschi fondano nel Minnesota New Ulm. Fatta la città, bisogna dare da bere agli assetati ed ecco che nel 1860 August Schell, sulle rive del fiume Cottonwood, pone il primo mattone per la costruzione della August Schell Brewing Company: diventerà il maggiore (ed il più antico)  produttore di tutto il Minnesota.
Oggi i birrifici sono ancora guidati dai discendenti di quinta generazione delle famiglie Schell e Leibinger; venuti in contatto (suppongo) per via di una sorta di gemellaggio tra le due città, hanno deciso di realizzare un birra collaborativa all’inizio del 2013, scegliendo il nome in comune tra i loro antenati: August.
La ricetta elaborata assieme è quella di una  Doppelbock “chiara”, realizzata nei rispettivi paesi con la stessa tipologia di malti, acquistati localmente  (Pilsner, Munich, Abbey e Carapils) e di luppoli  tedeschi (Tettnang, Saphire e Smaragd). Diverso invece il dry-hopping; la versione della Gold Ochsen utilizza il Mandarina Bavaria, mentre quella della August Schell il Polaris.
L'August's Bock si presenta nel bicchiere di color ambrato, appena velato, con una generosa e “croccante” testa di schiuma avorio, cremosa e dalla buona persistenza. L’aroma è pulito e ancora fragrante, ed ha una buona intensità: crosta e mollica di pane nero, miele d’arancio, uvetta, ciliegia sciroppata; il dry-hopping di Mandarina le dona una leggera componente agrumata.
Al palato viene perfettamente rispettata la tradizione tedesca che richiede la grande facilità di bevuta: corpo medio e poche bollicine, in una birra morbida che riesce ad essere scorrevole e “presente” allo stesso tempo.  Il gusto corrisponde sostanzialmente all’aroma, con biscotto, pane (bianco, anziché nero) e miele, lieve caramello, uvetta; molto ben nascosto l’alcool, con il dolce che viene poi bilanciato da una leggera nota amaricante finale di mandorla amara ed erbacea, che pecca però di eleganza e presenta una leggera astringenza.
Una discreta Doppelbock, onesta e gradevole, pulita e fragrante, che si lascia bere con soddisfazione inclusa, non da ultima, quella del prezzo tedesco che rappresenta sempre uno shock (in positivo) rispetto a quelli italiani.
Formato: 50 cl., alc. 7.1%, IBU 43, lotto 07258, scad. 02/10/2015, pagata 0.96 Euro (beershop, Germania)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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