lunedì 21 luglio 2014

CREW Republic Drunken Sailor

Secondo appuntamento con i bavaresi di Crew Republic, che  vi ho presentato per la prima volta in questa occasione: "beer from Mūnchen" viene riportato in etichetta, ma le birre sono in realtà prodotte ad un centinaio di chilometri di distanza, presso la Hohenthanner Schlossbrauerei di Hohenthan. Beer firm, dunque, ma ci vuole dimestichezza con il tedesco e colpo d'occhio per notare nel retro-etichetta la parola "Vertrieb" seguita da Crew AleWerkstatt. Il verbo "vertrieben" infatti significa "distribuire", e non produrre; ma se anche foste stati così attenti da accorgervi di questo dettaglio, resta il fatto che non viene indicato da chi la bottiglia è stata prodotta. 
Meglio invece la precisione per quel che riguarda gli ingredienti utilizzati: malti Pilsner, Monaco e Caramello, luppoli Herkules, Citra, Cascade e Simcoe. Il nome scelto, il marinaio ubriaco (Drunken Sailor) fa per l'ennesima volta riferimento alla leggenda che le India Pale Ale furono "inventate" per meglio resistere al viaggio ed al caldo che accompagnava il loro trasporto via mare dall'Inghilterra alle colonie indiane. La storia/leggenda l'avrete senz'altro sentita raccontata più di una volta, ma la verità potrebbe essere un po' diversa.
Drunken Sailor si presenta di color ambrato opaco con qualche sfumatura tendente all'arancio; la schiuma, ocra, è molto fine e compatta, cremosa e molto persistente. Il naso sfortunatamente non è certo un trionfo di freschezza, ma neppure un cadavere sul lettino dell'obitorio: c'è ancora qualche nota di pompelmo e di frutta tropicale (mango e papaya), con una presenza dominante però di marmellata d'agrumi, affiancata da sentori di caramello. Il palato del bevitore "medio" tedesco non è tradizionalmente abituato all'amaro intenso, e al palato questa IPA si muove con parecchia cautela restando nel territorio del dolce, grazie anche all'apporto della freschezza perduta. L'amaro (resina e scorza di pompelmo) non morde particolarmente ma sembra quasi servire a bilanciare un gusto dolce che parte dal biscotto e dal caramello per arrivare poi alla frutta (quasi sciroppata) tropicale e alla marmellata (dolce) di agrumi. Fortunatamente la birra ha una buona secchezza che aiuta a ripulire il palato e a meglio assaporare il finale - un po' timido - di resina e pompelmo. Gli elementi per caratterizzano una buona IPA "fruttata" ci sarebbero (pompelmo e tropicale) ma è difficile dare un'opinione su una birra che, sebbene pulita, gradevole al palato e poco carbonata, risulta troppo poco fresca per essere apprezzata.
Formato: 33 cl., alc. 6.4%, IBU 58, scad. 18/03/2015, pagata 2.03 Euro (beershop, Germania).

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