mercoledì 25 giugno 2014

Marble Chocolate Marble

Arrivo abbastanza recente in Italia di alcune produzioni Marble, l’interessante birrificio di Manchester fondato nel 1997 e presentato in questa occasione. Questa volta sono disponibili le birre che compongono la gamma “Premium” di Marble: ci sono la collaborazione con Emelisse chiamata Earl Grey IPA, la Lagonda IPA, la Dobber IPA (luppoli neozelandesi) e, per chi non è affamato di luppolo, anche una Chocolate Stout. 
Il nome scelto (Chocolate Marble) sfrutta volutamente l’ambiguità con l’analogo termine gastronomico (Chocolate Marble = Tortino Marmorizzato), ma non si tratta affatto di una birra alcolica, corposa e “masticabile” al punto da poter sostituire un dessert. E non fatevi ingannare dal nome, se non erro non dovrebbe trattarsi di una Stout prodotta con una piccola percentuale di cacao o cioccolato, ma il nome fa solamente riferimento all’abbondante uso di malto Chocolate. 
Si presenta davvero molto bene, quasi nera, con una testa di schiuma cremosa e compatta, beige chiaro, dalla buona persistenza. Il naso è elegante e pulito, con una buona intensità di caffè in grani e caffè macinato, orzo tostato, liquirizia.  Leggera e poco carbonata, scorre benissimo in bocca lasciando una presenza abbastanza gradevole, seppur “watery”.  
Per trovare qualche traccia di cioccolato bisogna berla, ma è solo una lieve sfumatura che fa da contorno a note dominanti di liquirizia, caffè ed orzo tostato; il gusto ha buona intensità e pulizia, con un finale secco ed amaro di caffè e di tostature, alleggerito dalla tipica acidità donata dai malti scuri. Non è la migliore Marble che ho bevuto, ma è una birra piacevole, semplice e facile da bere, anche se chiamandosi "chocolate" avrei personalmente preferito trovarci una maggiore presenza di cioccolato. Il birrificio è evidentemente tra i sostenitori della differenza tra Stout e Porter, visto che la definisce in etichetta "a metà strada tra una Stout ed un Porter"; che cosa voglia dire non lo so, o forse è solamente un modo per confermare che non c'è nessuna differenza tra le due?
Formato: 50 cl., alc. 5.5%, lotto 686, scad. 10/01/2015, pagata 6.00 Euro (beershop, Italia).

1 commento:

  1. Interessante la differenza tra i due stili, di fatto la classificazione è sfuggente all'interno dello stesso bjcp. Insomma all'unanimità, almeno ai giorni nostri, stout e porter sono la stessa cosa. Condivido con questo la tua considerazione conclusiva. Nelle svariate london porter che faccio da hb ho sempre evitato l'orzo arrostito (non maltato). Questa per me resta ancora una valida discriminante. Tesi, la mia, puntualmente sconfermata da migliaia di birrifici nel mondo. Pazienza. Ciao, lorenzo

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