sabato 31 maggio 2014

Blaugies / Hill Farmstead La Vermontoise

La Vermontoise, ovvero "la ragazza del Vermont": femminile d'obbligo quando si parla di "birra" (in francese), anche se i suoi creatori sono due maschi: Pierre-Alex Carlier, del birrificio belga Brasserie de Blaugies e Shaun Hill del birrificio americano Hill Farmstead, di Greensboro, nel Vermont. Il signor Hill non è affatto nuovo alle incursioni in territorio europeo: nato in Vermont, dopo le brevi esperienze locali alla Shed Brewery e ad alla Trout River, è emigrato per qualche anno in Danimarca, prima alla Norrebrø e poi alla Fanø, dove ha anche fatto nascere la beerfirm Grassroots. Mentre la Brasserie De Blaugies, a gestione famigliare, ha mantenuto un profilo molto basso producendo un range di birre ristretto ma di ottima qualità, Shaun Hill è rientrato in Vermont ed ha messo in piedi un piccolo birrificio nella casa di campana dei genitori; il problema è stato ancora una volta Ratebeer, a nominare nel 2013 Hill Farmstead come "miglior birrificio al mondo", portando in Vermont tutti gli onori (e gli oneri) della fama. Nel 2014 Hill Farmstead è "retrocesso" al secondo posto, dietro ad Alesmith; ma mentre a San Diego sembrano non avere grossi problemi a gestire la "notorietà brassicola", Shaun Hill si mostra sempre più preoccupato  (o è più preoccupante sapere che è strato intervistato da Vanity Fair?) della lunga fila di persone che ogni giorno si forma davanti alla taproom ed al punto vendita (e di riempitura growler) davanti al birrificio, che è anche il luogo in cui abita; si dice "disgustato" dal vedere le sue birre in vendita a prezzi triplicati su Ebay, ma ammette al tempo stesso di non aver nessuna intenzione di aumentare i volumi produttivi in modo drastico e di trasformare il proprio birrificio "rurale" in un classico "industrial park" americano. 
A Dour, in Belgio, la situazione è ovviamente molto diversa, ma risuonano delle parole simili, come potete ascoltare in questa video intervista  a Pierre-Alex Carlier: vogliamo crescere, ma lentamente, senza compromettere la qualità delle nostre birre. I soldi piacciono a tutti, ma noi ne abbiamo già abbastanza e vogliamo fare le cose senza fretta. Shaun Hill non ha mai nascosto il suo amore per le Saison belghe, e vi segnalo a proposito questo bell'articolo da lui scritto:  quasi una scelta naturale per lui collaborare con un birrificio della provincia dell'Hainaut, dove le Saison sono nate. La scelta cade dunque sul birrificio De Blaugies, che Hill visita a novembre del 2012. 
L'idea è ovviamente di produrre una saison, con un tocco di luppolo americano; si parte dalla saison al farro grande (o spelta) di Blaugies (ovvero la Saison D'Epeature) la cui ricetta viene leggermente modificata per supportare la luppolatura di Amarillo. Presentata per la prima volta nel Maggio 2013, La Vermontoise è di colore arancio pallido, opaco, e forma una generosissima testa di schiuma bianca, un po' grossolana, che tende però a dissiparsi quasi con la stessa velocità con cui si è formata. L'aroma è splendido e molto pulito, dietro ad un'apparente semplicità (arancio, pepe e frutta gialla) si cela una complessità tutta da decifrare di frutta acerba (mela e banana), lime, fiori, crackers, paglia: profumato e piacevolmente rustico. Ricordo che le saison nacquero principalmente come birre che i contadini/birrai producevano per il periodo estivo, quando dovevano dissetarsi (e dissetare i numerosi lavoratori stagionali) durante le lunghe giornate di lavoro ed in un periodo dell'anno in cui la qualità dell'acqua non era certamente ottimale. Caratteristica che si ritrova in pieno in questa Vermontoise: scorrevole e facilissima da bere, con corpo medio-leggero, il giusto ammontare di bollicine ed una consistenza "watery". In bocca troviamo pane e crackers, qualche nota di frutti gialli (pesca) e di polpa d'arancio dolce, ben bilanciate da una lieve acidità; molto pulita e rinfrescante, continua il suo percorso con un finale secco e moderatamente amaro, con una terrosità quasi umida e qualche sfumatura di scorza di lime. Sparisce dal bicchiere con una facilità impressionante, e ritengo che questo sia uno dei più grossi apprezzamenti che si possano fare ad una birra: gran bell'equilibrio tra frutta dolce e aspra (agrumi); quasi una fotografia di una soleggiata giornata estiva (la frutta, dolce) scandita dal duro lavoro nei campi (il finale amaro, terroso). Ma se la ricompensa fosse una bottiglia di questa Vermontoise ad ogni momento di pausa, come non valutare l'opzione di passare un'estate come bracciante agricolo nei campi dell'Hainaut?
Formato: 75 cl., alc. 6%, scad. 12/2018, pagata 5,67 Euro (beershop, Belgio).

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