martedì 4 marzo 2014

Fullers Vintage Ale 2010

Nel 1997 alla Fuller’s decidono di realizzare una birra speciale e commemorativa, prodotta in un numero limitato di bottiglie numerate.  La base di partenza è il barley wine Golden Pride, la cui ricetta viene rivisitata dal birraio di allora,  Reg Drury (andato in pensione nel 1999): non è pastorizzata ed è rifermentata in bottiglia. Da quell’anno, la Fuller’s Vintage Ale viene replicata puntualmente, arrivando nei negozi solitamente in autunno (Settembre-ottobre), in un’elegante scatola di cartone dove all’interno sono riportate, su di un fogliettino, informazioni su tutte le edizioni precedenti. 
La ricetta della Vintage Ale subisce delle leggere variazioni ogni anno che – leggo – sono principalmente dovute alla qualità delle materie prime (malti e luppoli) disponibili, ma non solo; nel 2000, ad esempio, ne è stata realizzata una versione “biologica”. Si tratta di una Old Ale (o di una English Strong Ale, a secondo dei classificatori) che ben si presta all’invecchiamento in cantina; lo stesso birraio John Keeling ammette di preferire bottiglie di circa quattro-cinque anni. La Fuller's dichiara in etichetta di essere obbligata per legge a mettere una data di scadenza, ma in realtà questa è una di quelle birre che dovrebbero piuttosto avere una data che indica "non bere prima di".
Al negozio adiacente al birrificio, a Chiswick, potete ancora acquistare diverse bottiglie di annate del passato; a dicembre 2013 venne anche commercializzato uno speciale cofanetto “4-pack” contenente le annate 2009, 2011, 2012 e 2013. Per chi fosse interessato, segnalo un’interessante reportage di una degustazione verticale che attraversa ben quindici anni.    
Ma ora passiamo alla bottiglia in questione,  edizione 2010. Centoventicinquemila bottiglie prodotte con malto Tipple, luppoli Golding, Target, ed ovviamente il ceppo di lievito proprietario. Etichetta minimale, ma dall'inappuntabile schema grafico su bella carta satinata; bel color ambrato con intensi riflessi rossastri, lievemente velato. Nonostante i quasi quattro anni d'età, la schiuma sembra ancora giovanissima, fine e compatta, cremosa e molto persistente. Il naso è complesso, con sentori di miele, pera, mela rossa, uva passa, caramello, marmellata d'arancia; c'è una leggera ossidazione che in questo caso è però gradevole, portando alla memoria un vino liquoroso/marsalato.  In bocca è morbida, con un corpo medio ed una carbonazione bassa; c'è un bellissimo percorso maltato, che inizia da note di biscotto, toffee, uva passa per passare a delicate note di vino liquoroso, forse di sherry. Il gusto è dolce, ma ben bilanciato da una chiusura discretamente asciutta ed una timida nota amaricante; finisce morbida e liquorosa, ricca di uvetta sotto spirito, con un bellissimo warming etilico che si protrae per diversi secondi. Dimostra ancora una bella vitalità nonostante i quasi quattro anni passati in cantina, con una lieve ossidazione molto gradevole che le dona una piacevole caratteristica di vino liquoroso; potete tranquillamente comprarla e dimenticarla in cantina per diversi anni, sembra capace di regalare grosse soddisfazioni a distanza di svariati anni.
Formato: 50 cl., alc. 8.5%, lotto 2010, bottiglia nr. 077738, scad. 12/2013, pagata 6.10 Euro (beershop, Inghilterra).

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