domenica 9 febbraio 2014

Toccalmatto Working Class

Debutta nella primavera del 2011 la Working Class del Birrificio Toccalmatto; anteprima a marzo, a Rimini, durante Selezione Birra, e poi il 2 aprile al Ma Che Siete Venuti A Fa' di Roma; si tratta di una Mild Ale, uno stile (quasi) in via di estinzione che è stato "salvato" grazie ai produttori di birra artigianale che lo hanno riscoperto e riproposto al pubblico.
Toccalmatto ne fa un'interpretazione particolare, sopratutto per quel che riguarda la luppolatura, affiancando al britannico Bramling Cross il giapponese Sorachi Ace. La Working Class non compare sul sito ufficiale del birrificio; né tra le birre stagionali o speciali, né tra quelle prodotte tutto l'anno. Non so se si tratti di una dimenticanza, o se effettivamente questa birra non sia attualmente più prodotta. 
Bottiglia del 2012, quindi non esattamente fresca, che si presenta di un bel color marrone scuro, con riflessi rossastri; la schiuma è prorompente, color beige, fine, molto cremosa e molto persistente. L'aroma apre con note fruttate, si tratta di un mix non esattamente definibile ma coesistono sentori di mela e di pera, forse agrumi, ed una leggera speziatura quasi pepata. Una volta dissipatasi la schiuma, ecco il caffè, l'amaretto, qualche lieve nota di cioccolato. 
Purtroppo l'abbondante schiuma è indizio veritiero di un'abbondante (eccessiva) carbonazione che sorprende chi si aspettava una tranquilla Mild (nomen omen) inglese; il corpo è molto leggero, con una spiccata acquosità. E' necessario lasciare la birra per un po' di tempo nel bicchiere affinché le bollicine si "calmino" e si riesca finalmente ad apprezzarne il gusto. Ci sono tostature, qualche lieve nota di caffè che sono bilanciate da una leggera dolcezza fruttata che richiama in parte l'aroma; molto facile da bere - dopo la "sgasatura" - chiude secca, con una leggera acidità ed un bel finale leggermente tostato. "Lieve" e "leggera" sono probabilmente le parole che ricorrono di più nella descrizione di questa bevuta; la Working Class è appunto una birra defaticante, di quelle che ne puoi bere un paio di pinte dopo il lavoro. Bene dunque la leggerezza, bene il suo essere spiccatamente watery, male invece l'eccessiva carbonazione che obbliga ad una lunga attesa prima di poter cogliere un po' di anima inglese, quelle birre "calde" e quasi piatte che lasciano spesso perplessi i turisti italiani capitati quasi per caso in un "vero" pub inglese.
Formato: 75 cl., alc. 3.4%, lotto L12057, scad. 21/07/2014.

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