venerdì 11 ottobre 2013

Mikkeller Sort Gul

Non poteva certo mancare nella vasta, ormai quasi sterminata gamma di Mikkeller (date un occhiata qui per rendervi conto)  una Black IPA.  Lacuna che viene colmata con un po’ di ritardo, a metà del 2012, quasi quando la Black IPA Mania sta un po’ scemando; singolare comunque che una beer-firm molto attenta (anche perché non deve preoccuparsi del processo produttivo) al marketing, al beer-rating ed al geekismo sia arrivato sul mercato abbastanza in ritardo rispetto ai concorrenti. Etichetta un po’ sotto tono (a mio parere), produzione affidata al solito De Proef, e nome (Sort Gul) che significa semplicemente “Nero Giallo”; non un granchè, ma quando si hanno già commercializzato ben più di un centinaio di birre è forse accettabile avere un po’ la creatività in riserva.  Impeccabile l’aspetto: black IPA davvero nera, lucida con una generosa testa di schiuma nocciola, compatta e cremosa, molto persistente.  Al naso il benvenuto lo danno sentori di pompelmo e mandarino, con qualche inatteso accenno di frutta rossa (lampone); man mano che la schiuma si dissipa e la birra si scalda inizia ad emergere la parte “black”:  pane nero, tostature, sentori terrosi. L’aroma è pulito e di discreta intensità. Convince un po’ meno in bocca. Al di là di un sontuoso ingresso, molto morbido, quasi cremoso, questa Sort Gul si rivela molto meno “IPA” del previsto mandando in prima linea i malti; torrefatto, caffè, e leggere note di cioccolato sono gli elementi più in evidenza, con la frutta (pompelmo) che agisce da comprimaria anziché menare le danze. L’amaro non si fa attendere, in un mix di terroso, resinoso e torrefatto, con un risultato ai confini della (robust) porter molto luppolata. Corpo medio, una bella secchezza ed una carbonazione medio-bassa, finisce con un lunghissimo retrogusto amaro tostato/terroso/resinoso. L’alcool (7.3%) è quasi non pervenuto, e tuttavia questa bottiglia non è affatto un mostro di bevibilità. Se la prima parte della bevuta aveva una controparte fruttata, l’ultimo tratto di strada batte troppo e  troppo a lungo sullo stesso tasto dell’amaro e tende a saturare il palato, invitando a sorseggiare piuttosto che a bere, prendendosi le necessarie pause.  Sort Gul è una birra pulita e solida, abbastanza sbilanciata verso il “black”, rispetto all’IPA, che non ci ha regalato molte emozioni, se non un pochino di noia.
Formato: 33 cl., alc. 7,3%, scad. 07/06/2016, pagata 5.00 Euro (beershop, Italia).

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