lunedì 17 settembre 2012

Pizza Port The Jetty IPA

La storia di Pizza Port è quella di un fratello ed una sorella, Gina e Vince Marsaglia che, poco più che ventenni, arrivano dal Colorado per aprire  nel 1987 un piccolo ristorante a Solana Beach, a nord di San Diego: si chiama Pizza Port e per qualche anno ci sono solo pizze e chicken wings. Ma Vince è anche un provetto homebrewer che fa esperimenti nel retro del ristorante; le birre sono buone, la produzione eccede ampiamente il fabbisogno familiare ed ecco l'idea di installare un piccolo brewpub all'interno della pizzeria. E' il 1992 quando viene spillata al pubblico la prima pinta di birra al Pizza Port. Il successo è notevole, in pochi anni avviene l'apertura di altre due filiali sempre nei dintorni di San Diego, a Carlsbad (1997) ed a San Clemente (2003); nonostante in tutti e tre i locali ci sia un impianto di produzione indipendente, le quantità non sono sufficienti a soddisfare la domanda di tutti i clienti. Il problema viene risolto nel 2006, quando la Stone Brewing Company ha bisogno di più spazio e mette in vendita i propri locali a San Marcos. C'era già grande amicizia tra Stone e Pizza Port, la prima pinta di Stone Pale Ale aera stata infatti spillata, nel 1996, proprio al Pizza Port. Gina e Vince hanno infatti sempre offerto al pubblico, oltre che le proprie birre, anche quelle di altri birrifici da loro stimati. "Se trovo una birra interessante - sostiene Vince - non la considero una rivale; non vedo l'ora di provarla e magari di offrirla in uno dei miei locali".  Prima di proseguire facciamo un passo indietro: dal 1997 il mastro birraio del locale a Solana Beach è un certo Tomme Arthur. Gina, Vince, Tomme ed un altro socio (Jim Comstock) comprano il vecchio birrificio della Stone e fondano la Port Brewing Company. Tomme lascia Solana Beach e si sposta a San Marcos, per supervisionare il nuovo progetto che, oltre a garantire finalmente la possibilità di produrre birra non solo per i vari Pizza Port, ma anche per la distribuzione ad altri pub, bottiglie e, soprattutto, iniziare quegli esperimenti con le birre acide e le maturazioni in botte che aveva sempre sognato di fare, utilizzando il marchio Lost Abbey. Il resto è storia abbastanza recente. Nel 2010 apre la quarta sede di Pizza Port, a Ocean Beach, proprio nell'anno dei record per la California e i ragazzi di Port: al Great American Beer Festival, i birrifici della contea di San Diego portano a casa 21 medaglie, quelli della California 45, ovvero più della somma di quelle ottenute da Belgio, Germania ed Inghilterra. Ma di quelle 21 medaglie vinte dalla contea di San Diego, 10 sono di Pizza Port.  Per questa volta facciamo quindi un'eccezione e presentiamo dunque una birra alla spina, anche perchè le birre che escono a nome Pizza Port sono disponibili solamente in questo formato. Si tratta della Jetty IPA che abbiamo assaggiato nella location di Ocean Beach; è di color rame, nella pinta forma circa un "dito" di schiuma leggermente ocra e mediamente persistente. L'aroma è davvero spettacolare, freschissimo ed assolutamente pulito; racchiude in sé tutte le sfumature della West Coast:  frutta tropicale (mango, papaya), pompelmo, leggeri sentori di aghi di pino. Davvero difficile staccare il naso, ma il gusto non è da meno; leggero imbocco di biscotto, caramello appena percepibile, il palato è attraversato da un'ondata di frutta tropicale e pompelmo. A bilanciare c'è un bell'amaro, dove predomina il pompelmo con qualche sfumatura resinosa. Chiude secca, pulitissima, lasciando un retrogusto amaro di media intensità. Birra dalla facilità di bevuta imbarazzante, nonostante una gradazione alcolica non trascurabile, che abbiamo trovato ai limiti della perfezione. Freschissima, sprizza luppolo (Simcoe e Centennial) da ogni poro mantenendo sempre un bell'equilibrio e mantenendosi lontana da ogni estremismo. Intensa e profumata, in stato di grazia, un'assoluta goduria. Ottima in abbinamento con un'insidiosa pizza carica di temibili jalapeños messicani, con i peperonicini che esaltavano la leggera pepatura resinosa dei luppoli e con la birra che offriva ad ogni sorso un refrigerio "defaticante".  Formato:  47 cl., alc. 7.6%, $ 4.

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