mercoledì 19 settembre 2012

AleSmith IPA

Della AleSmith Brewing Company avevamo già parlato in questa occasione, degustando una delle loro birre che - con il contagocce ed occasionalmente - arrivano in Italia. Purtroppo, da quanto ne sappiamo, in Italia non è mai arrivata "ufficialmente" nessuna bottiglia di Alesmith IPA, birra che necessita di una breve prefazione "beer geek/rater": secondo Beer Advocate questa birra si colloca al ventisettesimo posto tra la migliori American IPA; per Ratebeer non c'è invece storia, e la AleSmith è, attualmente, la migliore IPA al mondo. Nasce nel 1999, ed il suo primo nome di battesimo è Irie Pirate Ale, ma l'estrema similitudine con un altro prodotto già esistente (non siamo riusciti ad individuarlo, esattamente) consiglia a Peter Zien e Tod Fitzsimmons di cambiarlo per evitare qualsiasi grana legale. Oggi è distribuita nella splendida bottiglia dalla serigrafia molto essenziale che non lascia equivoci sul contenuto. Tipico colore "west coast":  dorato tendente all'arancio, leggermente velato; perfetta la schiuma, bianca, fine, cremosa e compatta, mediamente persistente. Aroma freschissimo, assolutamente pulito, sontuoso, incredibilmente carico di pompelmo e frutta tropicale (mango, ananas, melone, passion fruit), con qualche leggero sentore floreale e di aghi di pino. Quasi ci commuoviamo al suo ricordo. Le premesse non sono completamente mantenute in bocca: i sapori ci sono tutti, è una birra assolutamente pulita che però abbiamo trovato in una bottiglia molto poco carbonata che le ha tolto un po' di vivacità. Le danze iniziano dalla frutta tropicale, con tanto mango e tanta pesca, leggere note di biscotto ed accenni di caramello, ma subito il palato è avvolto da un amaro (pompelmo e resina) molto morbido ed avvolgente, intenso ma mai aggressivo.  Facilissima da bere, l'alcool è praticamente inavvertibile, ha un corpo medio ed una consistenza oleosa. Molto secca, finisce con un lungo retrogusto di pompelmo e resina, intenso, appagante ed elegante. Ha poco senso cercare di stabilire se questa sia davvero la migliore IPA al mondo, ma certamente possiamo dire che è tra le migliori cinque che abbiamo mai assaggiato. Peccato per la scarsa carbonazione che le ha tolto un po' di energia, ma per tutto il resto abbiamo avuto nel bicchiere una commuovente session beer di oltre sette gradi alcolici. Fantastica. Formato: 65 cl., alc. 7.25%, lotto e scadenza non riportati, prezzo 4.74 Euro ($ 5.68).

4 commenti:

  1. È stata distribuita dalla ImpexBeer qualche anno fa. Non ricordo se anche da altri successivamente.
    un capolavoro con davvero pochi rivali.

    RispondiElimina
  2. Assaggiata ieri sera. Aveva sette mesi e mezzo di vita, un'enormità ma IPA più fresche non ne ho mai provate, a parte una west coast IPA che mi portò un amico dalla California. Con tutte le cattive premesse, in bocca è stato oro colato. Sono tutto sommato soddisfatto, non so se sia la migliore IPA al Mondo, ma presumo che sia tra le migliori.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh, 7 mesi 1/2 sono un po' tanti, soprattutto con un viaggio attraverso l'oceano di mezzo. Poi se sono state stoccate e conservate con i giusti accorgimenti, qualcosa di buono ci rimane ancora.
      Per stare qui vicino, prova 22 La Verguenza di Menaresta o anche la IPA di Vento Forte, sono due ottimi esempi di West-Coast IPA che si riescono a trovare (essendo italiane) anche piuttosto fresche. Oltretutto la data d'imbottigliamento è scritta in etichetta.

      Elimina