lunedì 13 agosto 2012

Pausa Estiva - USA 2012

Anche unabirralgiorno va in vacanza!   Abbiamo in programma un paio di settimane nel  Sud-Ovest degli USA, ed oltre alle irrinunciabili classiche tappe turistiche siamo riusciti a programmare anche qualche giorno a San Diego, quella che può considerarsi oggi la capitale Americana (o forse mondiale?) della craft beer revolution. Nella mappa qui accanto potete trovare indicati tutti i luoghi (brewpub, bar, birrifici, beershops e ristoranti) nella contea di San Diego devoti alla birra "di qualità". Insomma, tra Ballast Point, Stone, Port Brewing/Lost Abbey, Alesmith, Green Flash, Pizza Port Alpine, solo per citare le più famose, c'è davvero da perdere il fegato, il portafoglio e la testa. Noi ovviamente cercheremo di perderla, per poi ritrovarla al ritorno e farvi un adeguato resoconto. Ci siamo soffermati su San Diego ma tutta la California è un paradiso brassicolo che mette a repentaglio qualsiasi buona intenzione di fare il turista: avevate in programma un giorno a Disneyland nei dintorni di Los Angeles? Beh, giusto a poche miglia dai cancelli c'è The Bruery...
Ci rivediamo a settembre, sempre che non ci sia il tempo e la voglia di raccontare qualcosa "live" direttamente dagli Stati Uniti. Cheers.

mercoledì 8 agosto 2012

Birra del Borgo Stelle & Strisce

Ultima "bevuta" prima della pausa estiva, ed è una birra che cade a pennello per due motivi: perché è la "stagionale" estiva di Birra del Borgo e perché le "Stelle & Strisce"  ci fanno pregustare la vacanza che ci aspetta a breve negli Stati Uniti. La birra "debutta" nel 2010, da una ricetta di Brooks Caretta, birraio un tempo a Borgorose (sede di Birra del Borgo) ed ultimamente sempre più impegnato ad avviare i brewpub interni ad Eataly, prima a New York, ora a Roma. Nel 2012 viene finalmente imbottigliata - ci sembra solo nel formato da 33 cl. -  per aggregarsi alla nuova gamma delle stagionali del birrificio. E' di uno splendido colore ambrato carico, velato; la schiuma è bianca, fine e cremosa, molto persistente. Un fruttato elegante e pulito ci accoglie al naso: molti agrumi, soprattutto pompelmo, ma in secondo piano c'è anche della frutta tropicale (ananas e mango). Al palato mantiene le ottime premesse dell'aroma; la partenza è con biscotto e caramello, seguiti da note di pompelmo, prima dolce e poi amaro, ad equilibrare la bevuta. Una birra che scorre in bocca  con grande facilità, fino al bel finale, secco, che regala un retrogusto amaro breve ma intenso, ricco di pompelmo, leggera resina ed una leggera speziatura (pepe). E' una birra davvero molto bilanciata e pulita; il suo grande pregio è di abbinare un contenuto alcolico abbastanza modesto (vol. 3.9%) con un gusto davvero intenso e con un corpo, quasi medio, che farebbe pensare ad una birra molto più "importante". Una session beer estiva davvero splendida, correttamente carbonata, watery ma morbida in bocca, da bere in quantità industriali.  Dichiaratamente una "golden ale Americana", ma il risultato finale è molto simile ad un'ottima American Pale Ale o, se non si vogliono chiamare in causa gli stili, potrebbe quasi essere la sorellina minore della Re Ale. Formato: 33 cl., alc. 3.9%, lotto LS 110/12, scad. 05/2014, prezzo 2.90 Euro.

martedì 7 agosto 2012

Toccalmatto Re Hop

E ' la Toccalmatto preferita dalla Guida alle Birre d'Italia edita da Slowfood, questa Re Hop; la "Re luppolo" ha infatti preso per tre edizioni (se ricordiamo bene) le cinque stelle e nell'ultima del 2013, dove le stelle sono state rimosse, è stata comunque citata nell'incomprensibile categoria delle birre "slow" che, "oltre all’assoluto valore organolettico, raccontano del carattere del birraio o del birrificio che le ha prodotte o del territorio in cui sono nate" (sic). Abbiamo volutamente iniziato parlando della Guida Slow Food avendo ben a mente le polemiche nate in rete dopo la sua pubblicazione e, soprattutto, l'amore che Bruno Carilli alias Toccalmatto ha per questa guida. Fosse dipeso da noi, avremmo invece iniziato parlando della splendida etichetta con il "Re Luppolo" che tanto ricorda (a noi e forse tanti che erano adolescenti negli anni '80) i Depeche Mode di Enjoy the Silence. Non pago delle cinque stelle, Carilli ha proprio quest'anno modificato la ricetta di questa birra, un tempo descritta come un'American Pale Ale brassata con luppoli tedeschi (erano Perle, Tradition e Cascade); oggi il Cascade è rimasto, mentre ad altri luppoli americani (Simcoe ed Amarillo) sono stati affiancati il Marinka (Polonia), il Motueka (Nuova Zelanda) ed il nobile Saaz. Impeccabile l'aspetto, di colore oro antico/ramato con un abbondante "cappello" di schiuma pannosa, molto persistente. L'aroma è abbastanza semplice, ma contraddistinto da grande eleganza ed estrema pulizia: leggeri sentori floreali, ma soprattutto agrumi, come pompelmo ed arancio. Al palato c'è un rapido imbocco di malto (biscotto) e caramello, seguito da note di pompelmo che richiamano l'aroma. Il corpo è medio-leggero, la carbonazione è correttamente media, con una sensazione molto morbida in bocca; c'è grande equilibrio tra tutti gli elementi e, soprattutto, grande pulizia anche al gusto. Finisce con un bell'amaro, intenso e persistente, dove s'intersecano scorza di pompelmo e note leggermente resinose. American Pale Ale pulitissima ed elegante, dalla beverinità imbarazzante. Più che birra "slow", noi le assegneremo di diritto quello di "birra quotidiana", perché di questa Re Hop ne vorresti sempre avere una bottiglia in frigorifero; e non ce ne voglia Bruno, che poco ama Slow Food.  Formato: 75 cl., alc. 5%, lotto 12020, scad. 15/05/2013, prezzo 8.00 Euro.

lunedì 6 agosto 2012

Free Lions Area 51

Del Birrificio Free Lions della bella Tuscania (Viterbo) avevamo accennato brevemente nel corso della degustazione delle birre di Stavio, che vengono appunte prodotte presso questi impianti. Ma Free Lions è prima di tutto l'avvenuto passaggio al mondo dei "professionisti" di Andrea Fralleoni, anche lui proveniente dall'homebrewing. Una realtà nuova, che ha aperto le porte a settembre del 2011 e che, ci sembra di capire, in questa prima fase ha preferito concentrare le proprie risorse economiche sulla "sostanza" piuttosto che sugli aspetti comunicativi (il riferimento è a questi commenti  su Cronache di Birra). Anche il sito internet del birrificio è ancora una semplice pagina "in divenire". Abbiamo tra le mani una bottiglia di Area 51, un'American Pale Ale (cita l'etichetta) luppolata con Cascade ed Amarillo. Il colore è un bel ambra/rame, ma l'aspetto è un po' penalizzato dalla schiuma grossolana, poco ampia e poco persistente. Al naso ci accoglie un aggrumato di arancio e pompelmo, elegante e abbastanza pulito, ma poco pronunciato. In bocca ci colpisce subito la carbonazione un po' troppo spenta, che rende la birra molto scorrevole ma anche un po' troppo "piatta"; il corpo è da medio a leggero. L'imbocco è di biscotto, seguito un leggero caramello che ben lega e si amalgama con il fruttato dolce della polpa di agrumi; nella seconda parte della bevuta si spinge l'acceleratore sull'amaro, con un finale ricco di scorza di pompelmo ma anche di qualche nota di radice. Birrificio giovane, ma una birra che ha già delle buone basi su cui lavorare; c'è - soprattutto - un buon livello di pulizia generale ed una buona intensità di gusto, crediamo volutamente sbilanciato sulla componente amara al punto di farla risultare una American Pale Ale  abbastanza "spinta", al confine con una IPA. Purtroppo questa bottiglia è penalizzata da una carbonazione davvero troppo spenta che le toglie molta vitalità. Formato: 33 cl., alc. 5%,  lotto 21N, scad. 8/2013.

giovedì 2 agosto 2012

Birrificio degli Archi Ossessa


Ospitiamo oggi un birrificio a noi nuovo ma già attivo dal 2008; si tratta del Birrificio degli Archi di Viareggio, fondato da otto amici/soci con la consueta esperienza da homebrewers alle spalle. Una nuova avventura al momento "convive" con le normali professioni ancora svolte dai soci, che svolgono tutta l'attività relativa al tempo libero nel birrificio. Il futuro ci dirà se gli introiti saranno sufficienti a trasformare l'attività da "part time" a tempo pieno. La produzione è tutta ad alta fermentazione, attraversando trasversalmente quasi tutta l'Europa, dall'Inghilterra (stout e bitter) alla Germania (koelsch), passando per il Belgio (blanche). "Ossessa" è il nome della stout, dedicata all'omonimo quadro del pittore viareggino Lorenzo Viani. Nel bicchiere è di colore ebano scurissimo, con una schiuma nocciola fine e cremosa, dalla buona persistenza. Al naso risalta subito una nota minerale, seguita da caffè e cioccolato al latte; aroma semplice ed abbastanza elegante e pulito. Un po' meno bene in bocca, dove predomina una generale torrefazione dei malti ma non riesce ad emergere molto altro a causa di una pulizia non adeguata; solo verso fine corsa c'è una virata amara verso il caffè (ci ha ricordato un po' il fondo che rimane nella caffettiera) ma fanno capolino anche una leggera nota di "bruciatura" ed una metallica. Stout molto secca, appena astringente, dal corpo medio-leggero e scarsamente carbonata. Aroma discreto, ma gusto sottotono con qualche difettuccio e dalla pulizia carente, nella bottiglia da noi bevuta.  Formato:  50 cl., alc. 6%, lotto 67, scad. 11/10/2012, prezzo 4.60 Euro.

mercoledì 1 agosto 2012

Birrificio San Zeno I Due Mulini

Poche informazioni disponibili sul Birrificio San Zeno di Pistoia; il sito internet, abbastanza semplice e basilare, ne data la fondazione nel 2009 ad opera di Simone ed Alessandro, immaginiamo due homebrewers che hanno scelto di fare del loro hobby una professione. La grafica delle birre è molto legata al territorio, con  i tappi che raffigurano alcune immagini della città. Il sito del birrificio non è evidentemente molto aggiornato e non menziona questa I Due Mulini che abbiamo reperito presso la Grande Distribuzione (Coop); in etichetta c'è la mappa della provincia di Pistoia. Purtroppo la macchina fotografica ci ha "tradito" e non ha memorizzato le fotografie fatte prima della degustazione; quella che vedete è dunque solamente l'etichetta della bottiglia vuota. Si presenta di colore oro pallido, velato, colmando il bicchiere con un'enorme quantità di schiuma abbastanza grossolana e saponosa, molto persistente. Dopo una lunga attesa, riusciamo a versare un quantitativo accettabile di birra che regala un'aroma con cereali, spezie da lievito (leggera pepatura) e delicati sentori di agrumi (arancio); discreta pulizia, anche se la componente fruttata è decisamente in secondo piano. Al palato risalta ovviamente una carbonazione molto elevata; il gusto non brilla d'intensità: l'imbocco è di pane e cereali, seguito da un leggero fruttato in sottofondo  (pesca ed arancio) che però non riesce ad emergere a causa di mancanza di pulizia e dell'elevata carbonazione che tende ad "uccidere" quasi ogni sapore, non riuscendo neppure ad enfatizzare il lavoro dei lieviti. Leggera di corpo e dalla  consistenza watery, si risolleva un po' nel finale con un bel taglio secco ed un retrogusto erbaceo, molto corto ma abbastanza elegante. Le intenzioni per fare un belgian ale ci sono, l'aroma ha una discreta eleganza ma in bocca, pur non essendoci evidenti difetti, c'è ancora del lavoro da fare, leggasi pulizia. Formato: 33 cl., alc. 5.3%, lotto 18, scad. 05/2013, prezzo 2.65 Euro.

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english summary:
"San Zeno" is a small brewery located in the city of Pistoia (Tuscany) and founded in year 2009. A very few information are available even on their website. "I due mulini" ("the two mills") is a belgian  ale which pours a hazy pale golden color with a huge soapy white head which never seems to dissipate. Cereals, light citrus and yeast spices are in the nose. The taste is not very intense, with a light body and a strong carbonation which is killing most of the flavours: we can cereals, citrus, peach. The final is a dry with a nice grassy bitter short finish. We can read the good intentions to make a belgian ale, this beer is drinkable but surely needs some more tuning. 
In details:
Birrificio San Zeno, Pistoia, Tuscany,  www.birrificiosanzeno.com
Bottle: 33 cl., 5.3% ABV, batch 18, BBE 05/2013, price 2.65 Euro