domenica 20 maggio 2012

Bad Attitude Dude

L'ultima nata in casa Bad Attitude, il birrificio Ticinese fino a poco tempo fa guidato da Lorenzo "Marcos" Bottoni, viene presentata per la prima volta a Febbraio di quest'anno a Roma. Non solo l'ultima "nata" ma anche, crediamo, l'ultima ricetta realizzata da Bottoni prima di annunciare, in Marzo, la sua fuoriuscita dal birrificio; Dude, questo il nome della birra, fa comunque in tempo ad ottenere il secondo posto nella "discussa" categoria  "Birre luppolate, di ispirazione angloamericana" a Birra dell'Anno 2012. Discussa in quanto il primo posto non viene assegnato a nessun vincitore, non avendo la giuria trovato nessun prodotto degno di tale categoria. Oltre che in fusto è disponibile anche nella bella lattina disegnata in collaborazione con Bill Green, illustratore ufficiale (e qui ammettiamo la nostra ignoranza) della Lebowskifest dedicata ovviamente al film "Il Grande Lebowski" dei fratelli Coen. Film al quale si ispira il nome della birra stesssa, e vi rimandiamo all'immancabile pagina di Wikipedia sul "dudeismo" se volete approfondire l'argomento. Per il lancio pubblicitario della Dude viene anche realizzato un simpatico video. In lattina (in etichetta, stavamo per scrivere), presenta sè stessa come una "quasi double IPA",con luppoli Chinook, Centennial e Simcoe. L'aspetto è molto insolito per lo stile ma molto bello: ambra molto carico, con riflessi color rubino, schiuma fine e cremosa, ocra, mediamente persistente. L'aroma è molto dolce e ricco di frutta matura: mango, ananas, polpa di arancia rossa, sentori di caramello. Le aspettative vengono un po' spente dall'ingresso in bocca; per una birra dal discreto contenuto alcolico (7.5%) il corpo è davvero molto esile, e la bassa gasatura aiuta la facilità di bevuta ma non porta certo molta vitalità. C'è ancora un percorso dolce, fatto di malto/biscotto, caramello e richiami di frutta tropicale matura e finalmente s'inizia a percepire un po' d'amaro. Le note resinose sono però abbastanza leggere e la birra finisce molto, troppo velocemente. Un po' meglio il retrogusto, un po' più intenso e persistente, dove ritorna l'amaro resinoso assieme ad un'inattesa nota di rabarbaro. Assolutamente improponibile come "Imperial IPA", in questa lattina (forse poco "in forma") ci  è sembrata una birra che ha voluto perseguire a tutti i costi la strada della facilità di bevuta perdendo il controllo della situazione e finendo un po' fuori strada. Non ci sono evidenti difetti, il gusto è abbastanza pulito anche se non risulta particolarmente intenso e fragrante, soprattutto nella luppolatura che vira in modo spinto sui toni dolci e "maturi", ai confini della "marmellata", piuttosto che sprigionare una pungente freschezza. Rimane una discreta India Pale Ale. Formato: 33 cl., alc. 7.5%, scad. 04/10/2012, prezzo 3.00 Euro.

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