lunedì 23 gennaio 2012

Ølfabrikken Sinful Brother

Il microbirrificio danese Ølfabrikken fu fondato alla fine del 2004 da Christian Skovdal Andersen e Martin Larsen, e possiamo considerarlo un po’ il “padre” della “craft beer revolution” che sta prendendo sempre più piede in Danimarca ed in tutta la Scandinavia. In un paese che a quel periodo contava a malapena una ventina di microbirrifici/brewpubs, e che si era ormai assuefatto ai prodotti industriali, questi due programmatori informatici decidono di lanciarsi nella produzione di birra. Con i pochi fondi a disposizione, riescono e recuperare un piccolo impianto dismesso in Inghilterra dalla Glossop Brewery e lo installano in un angolo del fienile della casa di campagna dei genitori di Martin. Gli amici li aiutano (soprattutto) a testare le birre, ma anche a creare il logo, le etichette e il sito internet. Le prime produzioni vanno rapidamente esaurite, ma proprio quando sembra che le cose vadano a gonfie vele, alcune infezioni li costringono a bloccare volutamente la produzione di birra per quasi un anno. Risolti i problemi, per la Ølfabrikken è un successo dietro l’altro che lo porta nel 2006 ad essere eletto il “Birrificio dell’Anno” dalla Danish Beer Enthusiasts (un po’ l’equivalente del CAMRA inglese) e l’anno successivo al dodicesimo posto nella classifica dei migliori birrifici del mondo stillata da Ratebeer. Il successo si porta però dietro anche la necessità di aumentare la capacità produttiva per soddisfare tutta la domanda; il fienile di casa Larsen è ormai troppo stretto, e nel 2008 i due ragazzi stringono un accordo commerciale con il birrificio “artigianale” la GourmetBryggeriet, che acquista il 50% della società. La produzione si sposta a Roskilde e può ora sfruttare un impianto da 50 ettolitri, ma ben presto la quantità prende il sopravvento rispetto alla qualità; i nuovi partner commerciali, desiderosi di rientrare dall’investimento economico il più in fretta possibile, iniziano a fare pressione per produrre birre meno estreme, meno costose e più vicine ai gusti del bevitore “medio” danese. Christian Skovdal Andersen non ci sta e, dopo nemmeno un anno, vende la sua quota societaria e se ne va sbattendo la porta. Dopo un anno “sabbatico”, eccolo ritornare questa volta in veste di “birraio senza birrificio”: lancia il progetto Beer Here, del quale ricordiamo con estremo piacere la “Dark Hopsdegustata in questa occasione e, da poco trasferitosi in Sud Africa, ecco spuntare il nome Bierwerk.
Abbiamo trovato per caso, in un piccolo supermercato di Blåvand, in Danimarca, questa ultima bottiglia di Sinful Brother. Era l’estate del 2009 e non avevamo nessuna idea di che cosa fosse la Ølfabrikken; ammettiamolo, fu l’etichetta a conquistarci ed a farcela acquistare. Si tratta di una “Quadrupel” (alc. 13,3%) prodotta una sola volta nel 2008; l’etichetta è tutta in danese, ma tra gli ingredienti citati riconosciamo lo zucchero candito, la melassa, il coriandolo. Di colore ambrato carico, opalescente; la schiuma è ovviamente di dimensioni modeste, ocra, non molto fine, e sparisce abbastanza rapidamente. All’aroma, non molto pronunciato, predominano esteri, caramello e sentori etilici. In bocca arriva piena, scarsamente carbonata, e molto dolce. La consistenza è oleosa, con note di melassa, frutta candita e sotto spirito, caramello, una leggera speziatura da lieviti. Gusto molto dolce, quindi, ma molto pulito e caratterizzato da una buona secchezza al palato. L’alcool è molto ben nascosto, ed inizia a scaldare solamente a fine bevuta, lasciando un caldo retrogusto abboccato, morbido, etilico: i 13 gradi si fanno comunque sentire alla distanza, ed è senz’altro una birra da bere con “cautela” e da condividere con qualcuno. Solida, ben fatta, una ottima compagna per riscaldare un freddo dopocena invernale. Bottiglia: 75 cl., alc. 13.3%, lotto sconosciuto, scad. 03/2018.


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english summary:
Brewery: Ølfabrikken (now GourmetBryggeriet, Roskilde, Denmark). Style: Quadrupel.
Appearance: hazy deep amber color with a small diminishing off-white head. Aroma: estery, caramel, alcohol. Mouthfeel: full body, low carbonation, oily texture. Taste: molasses, candied fruits, alcohol, caramel, yeast spices. Sweet but dry, very clean. ABV very well hidden, except for a sweet warming alcoholic aftertaste. Overall: a solid, well made Belgian-style Quadrupel with a clean taste. Alcohol is hidden, but at 13.3% ABV you’d better share this big bottle with someone. Bottle: 75 cl., 13.3% ABV, BBE 03/2018.

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